“Visto da qui, ovvero da un paese dell’Appennino abruzzese, il COVID è soprattutto quel mostro che ha fatto emergere, ahimé, il fallimento della Repubblica Italiana così come ce la racconta la Costituzione più bella del mondo”. Così il Consigliere comunale di Tagliacozzo, Romana Rubeo.
“Nei fatti, ad esempio, non c’è uguaglianza, per ragioni economiche e anche geografiche. E questa disuguaglianza è destinata ad aumentare, alla faccia di chi vedeva nel COVID “un’opportunità per il socialismo”, come alcuni pensatori à la mode.
Visto da qui, poi, risulta insopportabile il gioco delle parti di chi, oggi, ha una responsabilità sulle spalle ma anche di chi l’ha avuta fino all’altroieri: andrebbe chiesto scusa, con umiltà; andrebbero date risposte alla popolazione spiegando che l’impossibile non si può fare, ma facendo vedere che, per il possibile, si stanno attrezzando.
Come si stanno attrezzando i piccoli comuni; i commercianti che organizzano l’asporto non potendo alzare le saracinesche ma avendo affitti, bollette e tasse da pagare; i volontari che non si fermano un istante per sopperire alle varie lacune; la comunità che si sostiene a vicenda facendo la spesa a chi è isolato, e tante altre cose ancora.
A volte spero solo di svegliarmi e che tutto sia finito. Però, il più delle volte, spero invece che non ce ne dimenticheremo, domani, e che saremo capaci di esigere per davvero che certi diritti ci vengano garantiti.
Così che pure le tempeste si possano affrontare, se non altro, con dignità”.