“Sono ore impegnative: eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica per valutare gli scenari prossimi futuri. Oggi è venerdì e come sapete c’è il monitoraggio settimanale. Nel pomeriggio avremo delle novità“.
Lo dice il premier Giuseppe Conte all’evento “Generazione energia”, collegandosi dopo la riunione con i capi delegazione di maggioranza, alla presenza di Franco Locatelli e Silvio Brusaferro.
Il nuovo Dpcm in vista delle festività del Natale – si legge sull’Ansa – comincia a delinearsi in relazione anche ai diversi scenari epidemiologici.
Nel pomeriggio il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute dovrebbe certificare una discesa della curva e un abbassamento dell’RT.
Nonostante i medici lancino un accorato appello a non rallentare le restrizioni. I dati “mostrano segnali di rallentamento della crescita dell’epidemia da SarsCov2, tuttavia le condizioni di sovraccarico del sistema ospedaliero, con occupazione delle Terapie Intensive e aree Covid particolarmente elevata, impongono di non allentare le misure restrittive. Ricordiamo che nell’ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e 4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente più di 34mila”.
È l’appello dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria sulle riaperture in prossimità delle festività natalizie.
Alcune Regioni però scalpitano, Toscana e Lombardia in testa. Entrambe diventeranno arancioni dal 4 dicembre
Anche l’Unione europea fa sapere che la prossima settimana ci sarà un orientamento comune sulle Festività. E qui si gioca anche l’importante partita dello sci.”I leader hanno parlato delle festività natalizie nell’ultima videochiamata e ne discuteranno di nuovo. La prossima settimana la Commissione Ue, a seguito del meeting dei leader, presenterà un orientamento per le settimane a venire, per permettere ai leader una comprensione comune e il più possibile una soluzione coordinata”.
Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Margheritis Schinas, ad una domanda.
“Nelle settimane a venire non dobbiamo danneggiare i risultati importanti raggiunti. La questione è nelle mani dei nostri Stati membri, ma c’è una dimensione europea: un senso del dovere collettivo di non fare l’errore” di disperdere i progressi raggiunti.