Un fronte unito per sostenere le imprese abruzzesi in questo difficile momento di ripartenza di un’economia, ancora alle prese con l’emergenza Covid-19, facendo leva sulla prima delle necessità vitali: garantire l’accesso al credito, facendo leva soprattutto sulla forza e il radicamento del sistema dei confidi, da sempre tradizionale trait d’union nel rapporto tra piccole e micro imprese e sistema bancario, ma soprattutto formidabili leve per moltiplicare gli investimenti e realizzare obiettivi di interesse pubblico. E’ il senso del seminario che ieri mattina a Pescara, su iniziativa della Cna Abruzzo, ha messo intorno a un tavolo i possibili protagonisti di un’azione comune, se non proprio una alleanza: Regione, istituti di credito, associazioni d’impresa, confidi. Attorno al tema dell’appuntamento (“Riparte l’economia: confidi banche e istituzioni alleati per favorire l’accesso al credito delle imprese nella post-pandemia”) si è raccolto un parterre di ospiti di primo piano: all’invito del presidente e del direttore della confederazione artigiana regionale, Savino Saraceni, nel dibattito coordinato dal direttore Graziano Di Costanzo, hanno infatti aderito l’assessore regionale alle Attività produttive, Daniele D’Amario, il direttore regionale per Abruzzo e Molise di Bper Banca, Giuseppe Marco Litta, la vice-presidente della Fira, Consuelo Di Martino, il direttore generale del confidi Uni.Co, Paolo Mariani.
A tracciare il quadro della situazione ha pensato nel suo intervento introduttivo Donatella Paolucci, responsabile di Fidimpresa Abruzzo, confidi del sistema regionale Cna con circa 10mila soci: «Le imprese – ha spiegatato – si sono trovare ad affrontare una situazione mai vista, hanno rinunciato a investire; ora ci sono segnali di ripresa, c’e un clima di fiducia che si avverte in diversi settori. Certo, sarà difficile recuperare i volumi del pre-pandemia, ma stando a Banca d’Italia il ritorno alla normalità è dato già dalle cifre relative al mercato del credito: in Abruzzo le richieste di finanziamenti garantiti dallo Stato, che nel 2020 ha condizionato fortemente con la garanzia pubblica il mercato, si stanno riducendo sensibilmente». Insomma, aria di ritorno alla normalità. Sennonché, il 2022 già segnala alla vista un icerberg sulla rotta delle imprese: «Nella seconda metà del prossimo anno, con la fine della moratoria, riprenderanno i pagamento delle rate dei mutui e di tutti gli altri pagamenti rimasti in sospeso: ma su 48 miliardi di euro soggetti alla moratoria, dice l’Abi, al momento della ripresa dei pagamenti almeno la metà di chi deve restituire queste somme si troverà nella condizione di attingere ancora a fondi» avverte. Che fare, dunque: «Occorre far leva sul sistema dei confidi perché – è ancora Paolucci a spiegare illustrando il caso della struttura che dirige – «con 5,1 milioni di euro di fondi regionali concessi a 746 imprese, si è messo in moto un moltiplicatore di investimenti garantiti salito a ben 33 milioni».
Per Paolo Mariani, direttore di Uni.Co., confidi vigilato da Bankitalia con forte radicamento nelle regioni del centro Italia, la strada allora non può che essere quella della sinergia tra territori vicini dalle realtà d’impresa molto simili: «Per questo abbiamo avviato un processo di integrazione in Abruzzo con Fidimpresa, perché la strada è una sola: rafforzare il ruolo dei confidi, uscire dalle logiche di bottega e di campanile per fare sinergia. Nelle Marche, con uno stanziamento della Regione di 21 milioni di euro è stato possibile realizzare finanziamenti dieci volte superiori».
E gli istituti di credito? Chiamato in causa, ha offerto la propria disponibilità a fare la propria parte attraverso una delle voci più forti e autorevoli, come Giuseppe Marco Litta, direttore regionale per Abruzzo e Molise di quella Banca Popolare dell’Emilia Romagna che scala ormai i vertici della graduatoria nazionale del sistema bancario non si sottrae: «Siamo presenti in modo massiccio sul territorio, puntiamo proprio al mondo della impresa diffusa come target, e proprio per questo guardiamo con attenzione al mondo del confidi. Per questo nei mesi difficilissimi della pandemia i nostri dipendenti hanno fatto le ore piccole, con grande spirito di sacrificio e abnegazione, pur di garantire l’erogazione dei finanziamenti garantiti agli imprenditori. Certo anche noi siamo stati condizionati fortemente dalle misure governative messe in campo a sostegno delle imprese e dalla moratoria sui pagamenti: tanto per farci capire, in Abruzzo Bper ha sospeso debiti residui per 712 milioni».
Disponibile anche la Regione a dare il proprio apporto a questo spirito di squadra. Per l’assessore regionale Daniele D’Amario si è trattato di «uno stimolo importante per il decisore politico, e i dati importanti sulla ripartenza della economia confortano in questa direzione. Anche la Regione guarda con attenzione al ruolo positivo dei confidi, anche se forse qualche elemento di eccessiva frammentazione e polverizzazione nei ha frenato negli anni recenti la funzione. Quanto ai fondi bloccati della legge regionale 9 del 2021, stiamo lavorando per superare le criticità». Tanto per capire di cosa parliamo, la Cna ha chiesto di investire 5 milioni di euro su una delle voci della legge stessa, destinata all’abbattimento degli interessi e riduzione dei costi della garanzia: potenzialmente, grazie all’effetto moltiplicatore, potrebbe sviluppare finanziamenti per oltre 70 milioni di euro destinati a oltre 1.400 imprese.