Nessun allarmismo, ma massima vigilanza con il lavoro delle forze dell’ordine su due fronti: più uomini in strada e controlli e più prevenzione.
Questo il senso dell’incontro in Prefettura a Pescara, con il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il questore Luigi Liguori – che ha ricordato anche il calo del 13% dei reati dal 2019 al 2021 – e i responsabili delle forze di polizia che hanno parlato con la stampa dei dati forniti dal Ministero dell’Interno relativi ai reati commessi a Pescara e in provincia e che vedono il capoluogo adriatico al 34/o posto.
“Volevamo fare questa riflessione – ha spiegato Di Vincenzo – alla luce dei dati usciti su Pescara: storicamente è un’area che ha sempre avuto una sua dinamicità e dunque la storicità della città ci consente di capire anche il presente. Parliamo di un’area metropolitana che è come densità abitativa tra le prime 10-11 in Italia e questo incide nella delittuosità: non possiamo interpretare quello che accade a Pescara con i parametri di una piccola città. Una realtà dinamica e in forte crescita economica, turistica: questo processo di crescita deve essere e viene supportato dal lavoro quotidiano dalle forze dell’ordine.
Oltre alla prevenzione abbiamo più controlli e più uomini delle forze dell’ordine in strada e più investigazioni. L’operazione ‘Alto impatto’ fatta qualche mese fa con oltre 100 uomini impiegati è stata fra le più grandi a livello nazionale. Sul piano della vivibilità ci sono stati miglioramenti visto che al di là del grave episodio del 1 agosto non ci sono stati altri episodi”.
“La presenza delle forze di polizia – ha aggiunto – è stata sempre costante. I risultati sul piano della sicurezza urbana e della movida sono stati positivi e la strategia di più controlli e più prevenzione sta funzionando. Per lo spaccio di droga è evidente che bisogna fare anche un discorso che riguarda problematiche sociali. L’ attività preventiva che vuole combattere le infiltrazioni delle mafie, ha visto per esempio tre interdittive antimafia. Monitoriamo i trasferimenti delle attività commerciali e abbiamo una banca dati che riguarda il superbonus su tutta la provincia; analizziamo anche i finanziamenti del Pnrr su alcune aree tematiche”.
Il questore Luigi Liguori ha rilevato “a Pescara quasi il 13% in meno di reati fra il 2019 e 2021: sono passati da 11.886 a 10.355. I furti sono scesi del 33% dal 2019 ad oggi. I furti di autovetture sono passati da 418 a 282; il numero di rapine invece è rimasto invariato con 113. Più della metà degli autori delle rapine sono stati assicurati alla giustizia. Per lo spaccio della droga è vero che siamo ai primi posti, ma questo perché sono state fatte molte denunce e molti sequestri. Perché Pescara è al 34/o posto? La statistica è fatta ad ogni 100mila abitanti e i reati avvengono per gran parte in città e nel centro urbano, considerando che a fianco di Pescara c’è Montesilvano che ha più residenti degli altri capoluoghi abruzzesi, chiaramente si arriva ad una popolazione che solo nelle due città arriva a 200 mila residenti”. Il colonnello Riccardo Barbera comandante provinciale dei carabinieri ha voluto fare un distinguo sulle rapine. “Le rapine in abitazione sono state 15, ma bisogna spiegare che queste rapine sono diventate tali perché i ladri sono stati sorpresi dai proprietari. Questo per dire che non ci sono a Pescara bande che assaltano le abitazioni. Le estorsioni sono state 60 e quasi tutte nell’ambito dello spaccio di droga. Gli omicidi sono stati due”. Il colonnello Antonio Caputo, comandante provinciale della Finanza ha ricordato che “sul fronte della sicurezza economico-finanziaria per esempio sulla contraffazione c’è stato un grande lavoro perché il fenomeno è preponderante nel pescarese e perché questo territorio è un territorio di destinazione di prodotti contraffatti e pericolosi; per il riciclaggio i capitali illeciti arrivano dall’estero”.