Utilizzare i risparmi scaturiti dalle mense scolastiche che fino a giugno non saranno operative, con un risparmio di oltre 150 mila euro e aprire un conto corrente ad hoc gestito dal Comune, per ripartire e ricostruire il tessuto economico, sociale e culturale della nostra città.
Queste le proposte avanzate da Gianni Di Pangrazio per sostenere le famiglie e l’economia di Avezzano in un momento in cui la crisi economica sembra avere la meglio.
«Non bisogna essere per forza Sindaco o amministratore per interessarsi alla propria città perché io, per primo, voglio vivere in un ambiente sereno e ricco di opportunità» ha sottolineato Di Pangrazio.
«Purtroppo questa pandemia ha azzerato tutte le nostre certezze e le famiglie vivono una condizione di estremo bisogno, causato dalla mancanza di lavoro e forti preoccupazioni per il futuro. Oggi la principale urgenza è provvedere a queste necessità e il governo, come noto, ha stanziato fondi per aiutare le famiglie in difficoltà.
Nonostante il Commissario della città di Avezzano, Mauro Passerotti, si sia subito adoperato per distribuire tali somme, a fronte di una forte richiesta, non tutti sono riusciti a beneficiarne; basti pensare che al municipio sono arrivate oltre 1100 domande e molti non hanno fatto in tempo a presentare la domanda.
Per superare queste difficoltà l’idea potrebbe essere quella di utilizzare i risparmi scaturiti dalle mense scolastiche che, come noto, fino a giugno non saranno operative, con un risparmio di oltre 150.000euro.
La distribuzione di questi importi non soltanto riuscirebbero a soddisfare la richiesta degli oltre 300 nuclei familiari già in lista di attesa ma, riaprendo per qualche giorno le domande di ammissione, potrebbero aiutare altre 200 famiglie in difficoltà. Ci auguriamo che questo suggerimento possa concretizzarsi al più presto perché la situazione è davvero drammatica.
Inoltre, per implementare questo fondo a beneficio di famiglie e aziende in difficoltà, potrebbe essere aperto e gestito, direttamente dal Comune di Avezzano, un conto corrente su quale versare piccoli o grandi somme di denaro, un deposito per la solidarietà per ripartire e ricostruire il tessuto economico, sociale e culturale della nostra città.
Auspico per esempio, che i lavoratori nella pubblica amministrazione con esclusione di coloro che hanno retribuzioni basse a contribuire per i meno fortunati avendo sicuramente maggiori certezze per il futuro , naturalmente in forma volontaria secondo le sensibilità personali come forma di solidarietà nei confronti di coloro che hanno attività che non ce la possono fare a ripartire.
Il momento è certamente difficile e il lavoro che ci attende sarà difficile e complesso ma credo fermamente che l’unica strada per uscirne sarà quella di essere uniti nello spirito che da sempre contraddistingue il nostro popolo, generoso, fiero, coraggioso e forte».