Il premier Giuseppe Conte ha espresso la volontà di presentarsi in Parlamento per riferire sulla crisi di governo, innescata dallo strappo con Italia Viva e Matteo Renzi. Dopo le dimissioni dei due ministri di Iv, il Consiglio dei Ministri si è riunito per approvare uno scostamento di bilancio da 32 miliardi per alimentare il nuovo dl ristori (con nuovi aiuti e la proroga della Cig), il rinvio al 31 gennaio della consegna delle cartelle esattoriali e il rinvio di un mese della digital tax.
I tempi ormai sono chiari. Dopo una giornata convulsa tra i partiti di maggioranza (Pd, M5S e Leu) e quelli di opposizione (con il centrodestra che spinge per un ritorno alle urne), il governo ha fissato le due tappe chiavi per risolvere la crisi: lunedì Conte chiederà la fiducia alla Camera, martedì al Senato.
È già partita la caccia ai ‘costruttori’. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha lanciato un appello su Facebook: “Il mio appello si rivolge a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via. Guardiamoci intorno e troveremo un Paese che chiede di essere ascoltato. Non possiamo permetterci di ignorarlo”.
Arrivano le prime adesioni per ‘ricostruire’ la maggioranza. “Chi ha maggiori responsabilità è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti e tenendo fermo il richiamo del Presidente della Repubblica. Noi siamo tra i costruttori”, annunciano in una nota il segretario del Psi Enzo Maraio e il Senatore Riccardo Nencini.
La ricerca di costruttori è anche il primo punto fissato nell’agenda del premier Conte per il fine settimana, prima del verdetto di Montecitorio e Palazzo Madama. “Non mi pare che abbia i numeri. Se li avrà, auguri. È la democrazia. E la democrazia è sacra. Resta un fatto: se non prende 161 voti, tocca a un governo senza Conte”, ha detto all’Agi il leader di Iv Renzi.
Le opposizioni spingono per le elezioni come unico rimedio per risolvere la crisi. Matteo Salvini è chiaro: “Che Conte giochi il tutto e per tutto pur di tirare a campare non è un bene per l’Italia”, ha detto all’Agi. Poi spiega: “Ho i brividi pensando alle offerte da suk che saranno fatte a questo e a quello”, “credo che sarebbe stata una vergogna prima del Covid, ma un governo minestrone in piena epidemia è ancora più assurdo”.
“In una nazione normale il Presidente del Consiglio si sarebbe già dimesso. Se anche dovesse avere i numeri il Governo sarebbe comunque debole. Unica soluzione è andare al voto”, è il commento del leader di FD’I Giorgia Meloni.