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Crisi idrica: “Che fine ha fatto la Regione?”

"In due anni di centrodestra né risorse né interventi per uscire dall’emergenza"

“La Regione deve uscire dal suo immobilismo e fare la sua parte di coordinamento e programmazione delle azioni e delle risorse da destinare all’emergenza idrica. Solo mettendo insieme enti, tecnici e progetti si possono alleggerire i disagi che la popolazione sta vivendo, quest’anno come non mai, a causa della mancanza dell’acqua. Per intervenire servono tutte le risorse possibili, ma è indispensabile fare il punto sul lavoro fatto, quello in corso e quello da fare e sulle priorità da cui partire. Senza un quadro realistico della situazione non si va da nessuna parte, restando inerti l’emergenza si cronicizza e paralizzerà via via anche altri sistemi, da quello produttivo a quello turistico e ambientale. Siamo ancora in tempo per cambiare passo, ma è la Regione che deve dare l’avvio a questo processo”, così la vice segretaria regionale del Pd Chiara Zappalorto e il segretario provinciale del Pd di Chieti, Gianni Cordisco.

“Mentre l’Aca e la Sasi, annunciano nuove chiusure del flusso fino alla fine di agosto, noi dobbiamo ancora capire a che punto siamo e dove stiamo andando – riprendono Cordisco e Zappalorto – e soprattutto cosa la Regione sta programmando sul tema risorsa idrica all’interno della proposta per il Pnrr, visto che questo documento dedica una sezione corposissima all’argomento. Agran forza chiediamo di investire i fondi e dare seguito a quanto già disposto dalla giunta D’Alfonso che aveva avviato interventi sul sistema, partendo dalla depurazione, un patrimonio rimasto unico, perché non ci risultano né programmazione, né interventi da parte di quella Marsilio, nonostante sia chiaro da tempo che quello dell’acqua sarà il tema centrale per i prossimi anni.

Noi chiediamo a questa Regione di investire il più possibile, di decidere dove e come impiegare le risorse affinché un bene primario venga assicurato a tutti e non venga sciupato. Bisogna farlo, perché la mancanza di acqua blocca economia e turismo, oltre ai servizi essenziali alle famiglie ed è quindi indispensabile agire con gli interventi già messi in campo, affinché anche i tempi si riducano.

Si ripristino le risorse in origine stabilite dal Masterplan, ma poi deviate verso altri progetti, se ne aggiungano altre, cogliendo la straordinaria opportunità posta dal Pnrr, che è un treno che non ripassa e su cui bisogna salire, condividendo con il territorio la rotta.

Ribadiamo anche a nome di tutti i Comuni e dei cittadini del territorio colpito da questa emergenza che è il momento di porre fine all’inerzia e di mostrare attenzione, vicinanza e capacità di programmazione, perché i fondi a cui attingere ci sono e quelli necessari sono importanti, ma meno imponenti di quanto fino ad oggi la Regione ha speso per sostenere iniziative meno prioritarie di quanto lo sia dare l’acqua alle famiglie e al territorio. Serve organizzarsi, bisogna farlo in tempi brevi e, soprattutto, coinvolgendo tutti i soggetti veramente indispensabili a razionalizzare tempi e iniziative perché sia efficaci al più presto, per il bene della comunità che è costretta a vivere senza l’acqua nel 2021”.

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