Comunicato Stampa
La crisi idrica, iniziata a luglio scorso, sta peggiorando con il passare del tempo.
La quantità d’acqua che si perde nelle reti idriche dell’Abruzzo è estremamente elevata, superando la metà del totale e la dispersione aggrava la situazione. È per questo che nove primi cittadini del Vastese si sono riuniti lunedì 5 agosto scorso al fine di far fronte comune contro la SASI e la crisi idrica che il territorio sta affrontando. La posizione comune di tutti i primi cittadini presenti è quindi quella di chiedere alla SASI la sospensione del pagamento delle bollette a partire dal 1 luglio fino al termine dell’emergenza.
“I nostri concittadini non possono continuare a pagare per un servizio che non viene erogato. Abbiamo disposto ordinanze, abbiamo svolto tutti i dovuti controlli, ma non è sufficiente”, hanno detto i nove sindaci.
“La prima cosa che ci siamo chiesti quando abbiamo letto la notizia della rivolta dei sindaci è stata: come fa Menna a rimanere in silenzio?”, commentano i consiglieri FDI Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo, riferendosi al silenzio del sindaco di Vasto in merito alla crisi idrica e alla gestione della SASI.
“La SASI non funziona, è da verificare la governance per dare risposte concrete ai cittadini che da anni, giustamente, protestano per questo disservizio. Se l’attuale presidente non è in grado di dare risposte subito agli interrogativi dei sindaci farebbe bene a dimettersi. Noi come Fratelli d’Italia, sin dal 2019, abbiamo fatto delle convocazioni di consiglio comunale per ascoltare Basterebbe, il presidente della SASI, e per avere spiegazioni in merito alla gestione di un bene così prezioso.”
“Chiediamo immediate soluzioni rispetto alla dispersione idrica e la valutazione di progettualità alternative, e per questo nei prossimi giorni presenteremo un ordine del giorno per portare l’argomento nel nostro Consiglio Comunale”, concludono i consiglieri Prospero, Suriani e Giangiacomo.