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Crisi Lega Abruzzo: “Fuoco amico” su Genovesi

Continue frizioni in seno al Carroccio, "caccia alle streghe" ai fedelissimi di D'Eramo. Coordinatore provinciale dell'Aquila sul filo

Aria di resa dei conti all’interno della Lega Abruzzo.

Il partito, già dall’indomani delle ultime elezioni amministrative, naviga in acque sempre più agitate ed è finito in preda alla discordia tra i vertici locali. Uno scenario che sta ribaltando gli equilibri interni al Carroccio.

L’uscita di scena dei consiglieri regionali Simone Angelosante, Manuele Marcovecchio e Antonio Di Gianvittorio, fondatori del neo gruppo consiliare Valore è Abruzzo, è stato il primo presagio all’implosione interna. In seconda battuta, sono arrivati gli addii di Gianfranco Giuliante, a capo della Tua, e del consigliere comunale di Avezzano Alfredo Mascigrande.

Una doppietta che ha gelato i fedelissimi del Carroccio.

Insieme a Mascigrande, primo degli eletti nella lista “Lega Avezzano” alle ultime amministrative, la pattuglia marsicana ha salutato anche Giuliana Di Pasquale, prima dei non eletti e facente parte dell’esecutivo cittadino, e Aurelio Bruni, ex Pdl e FdI, nominato meno di un anno fa componente del coordinamento regionale.

Ed è proprio la Marsica, insieme alla provincia dell’Aquila, il terreno in cui lo scontro si è fatto più acceso. Nel tritacarne è finito anche il coordinatore provinciale Tiziano Genovesi la cui posizione, secondo fonti interne al partito, sarebbe traballante.

Molti parlano già di un commissariamento “de facto” in favore di Emanuele Imprudente, vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura.

Le continue frizioni in seno al coordinamento provinciale aquilano hanno isolato Genovesi dai vertici locali, favorendo l’ascesa del di un fedelissimo del vicepresidente regionale.

Tensione percepita anche nelle altre province abruzzesi, in cui sarebbe piuttosto nutrito il fronte anti D’Eramo. Il coordinatore regionale, che ha smentito l’aria di tempesta interna al partito, è finito nel mirino dei ribelli per una gestione definita “poco democratica”.

Nel suo congedo alla Lega, Giuliante ha parlato di implosione dovuta al “mancato coinvolgimento di tutti gli eletti”. Dello stesso avviso è stato anche Angelosante che ha puntato il dito contro “imposizioni verticistiche di partito” con “relativi giochi di poltrone”.

In tutto l’Abruzzo sembra essere scattata una “caccia alle streghe” nei confronti dei fedelissimi di D’Eramo, tra cui spicca lo stesso Genovesi, che aveva incassato l’endorsement del deputato per la candidatura a sindaco di Avezzano.

Il perimetro dello scontro si è allargato anche nelle province di Teramo e in particolare Pescara, dove è in corso un duro braccio di ferro tra il capogruppo in Consiglio regionale, Vincenzo D’Incecco, e il consigliere Luca De Renzis.

Al centro delle frizioni ci sarebbero “alleanze mal digerite” strette dal secondo diversi amministratori locali nel periodo delle elezioni provinciali.

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