Gravi traumi e asfissia.
Sono i primi risultati dell’autopsia effettuata dall’anatomopatologo Giuseppe Calvisi , sui corpi dei due operai, Cristian Susanu e Dzevdet Uzeiri, morti sabato scorso a seguito del crollo di un edificio a San Pio delle Camere.
Evidente, inoltre, come riscontrato anche nei decessi avvenuti nel terremoto dell’Aquila di 12 anni fa, la presenza di polvere nelle vie respiratorie.
Uno dei due operai sarebbe morto sul colpo, mentre l’altro – stando anche alle testimonianze dei soccorritori – avrebbe chiesto aiuto in un primo momento, ma le operazioni non sono potute proseguire in modo spedito per via del pericolo di nuovi crolli.
Secondo quanto ricostruito, gli operai sono sprofondati dal terzo piano dove stavano predisponendo le operazioni di demolizione.
L’edificio ha però ceduto e sono crollati muri e solai.
I carabinieri e la Procura della Repubblica dell’Aquila stanno cercando di chiarire le cause della tragedia; indagini anche da parte della Asl della provincia che dovrà verificare le condizioni di lavoro e di sicurezza in cui si stava operando.
La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’inchiesta per far luce sul crollo.
Al momento sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di duplice omicidio colposo, sono: il proprietario dell’impresa Habita, il presidente del Consorzio di ricostruzione dell’aggregato, il responsabile della sicurezza, e il direttore dei lavori.