“Otto dipendenti su dieci licenziati, nessuna modifica della proposta di concordato preventivo, nessuna marcia indietro sui licenziamenti. Questo è il quadro desolante che emerge dopo l’odierna audizione in III Commissione dell’Assessore Emanuele Imprudente e dell’amministratore unico del CRUA Rocco Micucci. L’attuale maggioranza dimostra ancora una volta di non avere alcuna visione strategica per un comparto fondamentale per la nostra regione, come quello agricolo”.
Ad affermarlo è il Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Consigliere regionale, Giorgio Fedele.
“Il Consorzio di Ricerca Unico Abruzzese (CRUA) – prosegue – è ormai fermo da 7 anni, ridotto ai minimi termini senza le risorse necessarie per adempiere ai suoi compiti in termini di servizi e ricerca a favore del mondo agricolo regionale. Si è trasformato quello che poteva essere un valore aggiunto per lo sviluppo della nostra terra in una scatola vuota che continua a chiudere i suoi bilanci in perdita generando debiti che inevitabilmente finiranno sulle spalle degli abruzzesi. Al di là della propaganda dell’Assessore Imprudente, oggi ci ritroviamo con una struttura svuotata e senza prospettive, che può contare solo su un dipendente e mezzo. Questa situazione disastrosa è la prova che per quattro anni il governo di centrodestra non ha voluto affrontare in modo efficace e risolutivo la crisi del CRUA“.
“I fondi che sono stati stanziati e neanche del tutto erogati, erano evidentemente insufficienti e basati su un piano sottodimensionato. Per questo sono serviti solo per continuare a navigare a vista. Di fronte a questo palese fallimento gestionale e politico sono paradossali le affermazioni dell’Assessore Imprudente secondo il quale per la prima volta la Regione Abruzzo è in grado di creare posti di lavoro. Parole che arrivano mentre i lavoratori del CRUA licenziati, in base alla proposta di concordato presentata, rischiano di perdere anche metà del loro TFR. Questo Governo deve assumersi le proprie responsabilità dopo quattro anni di immobilismo. O scelgono di far ripartire veramente il CRUA con interventi seri e di sistema, investendo realmente e non a chiacchiere sui servizi e la ricerca a favore del mondo agricolo, oppure scelgano di chiuderlo definitivamente, ma si smetta di prendere in giro un’intero territorio” conclude.