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Cruciani a Pescara con Via Crux

"Il politicamente corretto uccide la libertà di espressione"

Torna, a grande richiesta nel pescarese, il giornalista Giuseppe Cruciani che presenta il suo ultimo libro Via Crux, contro il politicamente corretto (Cairo Editore) sabato 5 aprile alle ore 17.00 presso l’Aurum grazie al patrocinio del Comune di Pescara e all’Assessore Alfredo CremonesePresenta Gianluca Buccella, editore de Lacerba; dialogheranno con l’autore la giornalista Alessandra Renzetti e la professoressa Arianna Trosini.

«L’egoismo è il motore del mondo. Senza l’egoismo per la propria famiglia, senza l’egoismo per i propri interessi economici, senza l’egoismo che ogni giorno pratichiamo, non ci sarebbero sviluppo e progresso. Diffidate dei buoni samaritani che dicono di agire per il bene comune. Sono spesso degli impostori.»

Partendo da questo assunto, Giuseppe Cruciani, da sempre voce di rottura fuori dal coro, conduce la sua battaglia contro il politically correct imperante che, a suo dire, sta avvelenando la società di oggi.

Un vero e proprio manifesto libertario che affronta temi di grande attualità: la «cultura della cancellazione» e l’inclusione, le parole proibite, la dittatura LGBT, il nuovo femminismo, l’immigrazione, l’ambientalismo estremo, la prostituzione.

Per Cruciani, il politicamente corretto rappresenta il nemico assoluto della libertà di espressione, una gabbia all’interno della quale rischia di morire la creatività, ma soprattutto l’individualità. E l’ossessione di non ferire nessuno finisce col rendere le persone tutte uguali e false inquinando l’autenticità e la spontaneità dei rapporti umani.

Da qui la sua lotta in nome del diritto inviolabile di ciascuno di dire ciò che pensa senza che qualcun altro stabilisca quello che si deve dire, come si deve dire e quello che non si può dire. Con il solo obiettivo di essere ascoltato, e senza la minima intenzione di fare il guru o il predicatore. Solo per opporsi a chi, esercitando il controllo sulle parole, vuole controllare anche le altrui vite, perché le parole sono libertà. E cercare di reprimerle, provare a modificarle, punire chi non si adegua, è una forma di tirannia. Una forma di totalitarismo insidiosa poiché velata e mascherata di buone intenzioni.

L’evento, in collaborazione con FilosofyARTE è gratuito ma si consiglia la prenotazione (anche attraverso whatsapp) al numero 393.9701736.

Comunicato stampa

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