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Cyberbullismo: ammoniti dal Questore tre ragazzi

I ragazzi avevano ideato e condiviso attraverso alcune chat degli stickers dal contenuto altamente offensivo e denigratorio nei confronti di una coetanea

Il 10 maggio, a seguito dell’istanza di un genitore che ha denunciato condotte di cyberbullismo subite dalla propria figlia minore, al termine di un’approfondita istruttoria, il Questore di Pescara ha emesso, per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 71 del 2017, che li ha introdotti, tre provvedimenti di ammonimento per cyberbullismo nei confronti di altrettanti ragazzi.

Questi ultimi avevano ideato e condiviso attraverso alcune chat, degli stickers dal contenuto altamente offensivo e denigratorio nei confronti di una coetanea, realizzati anche carpendo dai profili social della medesima alcune fotografie e scattandone altre, a sua insaputa e senza il consenso dell’esercente la potestà genitoriale.

I giovani, sempre nelle medesime chat, avevano in varie occasioni, espresso giudizi sulla studentessa che, valutati nel contesto in cui tutta la faccenda è maturata, miravano certamente ad isolarla minandone l’autostima e, di conseguenza, la serenità.

Il provvedimento in parola, si configura come una misura monitoria di “diritto mite”, con funzione deterrente, finalizzata a tutelare sia la vittima, evitando il perpetuarsi di condotte lesive della sua dignità personale, sia a preservare l’autore dei fatti, in ragione della minore età, da un eventuale processo penale, richiamando la sua riflessione ed attenzione sul disvalore sociale dei suoi comportamenti.

Un’attenzione particolare è stata rivolta alla fase della notifica che, per gli aspetti procedurali, per quanto compatibili, segue l’iter dell’ammonimento per atti persecutori.

Quando i giovani, convocati presso gli uffici di Polizia, sono stati messi al corrente, alla presenza dei genitori, del provvedimento emesso nei loro confronti, si è cercato di far prendere loro coscienza della gravità di quanto posto in essere soprattutto in termini di sofferenza causata alla vittima, instaurando, con i medesimi un dialogo costruttivo e stimolando un momento di riflessione da approfondire successivamente sia in famiglia che a scuola.

I ragazzi, inoltre, sono stati invitati a cancellare dal telefonino e da qualsiasi altra memoria le immagini ed i commenti denigratori e, soprattutto, a non ripetere tali condotte perché altrimenti potranno essere deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Gli effetti dell’ammonimento cesseranno al compimento della maggiore età.

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