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Dacia Maraini presenta il suo ultimo libro

Goriano Valli, il 15 gennaio all' interno di un ricco programma di eventi , verrà premiato anche l'ultimo libro "Diario degli anni difficili - con le donne di ieri, oggi e domani"

La presentazione dell’ultimo libro di Dacia Maraini, “Diario degli anni difficili – con le donne di ieri, oggi e domani”, con la consegna del premio MuDi Sirente Awards alla grande scrittrice. Laboratori e workshop riservati alle imprese, ai rappresentanti delle istituzioni e agli operatori del territorio, con casi studio che hanno come protagoniste, anche qui, le donne.

Questo l’intenso programma di mercoledì 15 gennaio a Goriano Valli, frazione di Tione degli Abruzzi, al MuDi, il Museo diffuso del Parco Sirente Velino, con sue 16 stazioni dedicate ciascuna ad un concetto, ad una visione del futuro o a personaggi storici che hanno determinato le sorti del territorio.

La giornata di laboratori e workshop tra le stazioni del museo che inizierà nella mattinata, rappresenta la prima Generosity Roundtables su “La Cultura per i leader e i leader per la cultura”, una tavola rotonda che utilizza le due metadiscipline del Futures Studies & Corporate Foresight insieme al REX Peer Advisory Board per riflettere e co-creare scenari di futuri desiderati per Abruzzo 2035, avendo come obiettivo la progettazione di nuove prospettive per l’intero Abruzzo Interno, con un focus particolare sulla lotta allo spopolamento.

Parteciperà ai lavori anche la presidente della Camera di commercio Gran Sasso Aquila e Teramo Antonella Ballone

Due i casi studio che verranno approfonditi nei workshop: quello di Assunta Perilli, archeologa e fondatrice della Fonte della Tessitura a Campotosto, che ha riportato in vita le tradizioni di lavorazione a mano di lana, lino e canapa e quello che ha come protagonista Adriana Tronca, imprenditrice agricola che, dalla Lombardia, ha scelto di trasferirsi a Goriano Valli, fondando Vigna di More e impiantando qui vitigni trentini.

La giornata culminerà al circolo della Vallese Asd, dove, alle ore 17, dove Dacia Maraini presenterà il suo ultimo libro, “Diario degli anni difficili – con le donne di ieri, oggi e domani”, edito da Solferino, e per l’occasione, verrà consegnata alla scrittrice la statuetta riproduzione del Guerriero di Capestrano, simbolo del MuDi Sirente Awards. Il premio, assegnatole in riconoscimento del suo impegno per la valorizzazione dell’Abruzzo Interno, non era stato ritirato personalmente durante l’inaugurazione del MuDi lo scorso 21 settembre per problemi personali.

La nuova fatica letteraria della celebre scrittrice fiorentina, ma abruzzese di adozione, vincitrice del Premio Campiello nel 1990 e del Premio Strega nel 1999, trae spunto da una tela struggente di Frida Kahlo che mostra una cerva dalla faccia di donna, che corre in un bosco. Il corpo è trafitto da frecce, come un san Sebastiano ferito, ma non soggiogato, mentre sul fondo si intravvede un mare in tempesta.

Quel dipinto per Dacia Maraini “rappresenta idealmente la realtà degli abusi, dei femminicidi e più in generale la condizione di inferiorità cui le donne sono state condannate per troppo tempo. Private di libertà e sottomesse, le donne hanno spesso introiettato il loro stato di inadeguatezza arrivando a considerarlo un fatto biologico. Bravissime a fare figli e accudirli, sono state considerate prive di un proprio pensiero e soprattutto di autonomia e libertà”.

Messaggio di speranza e reazione che Maraini affida alla scrittura è quello che per contrastare questa violenza, occorre agire sulla cultura, sulle abitudini identitarie, sulle disparità di genere, sulla misoginia linguistica.

L’evento è patrocinato dal Parco Regionale del Sirente-Velino e dal Comune di Tione degli Abruzzi, e realizzato in collaborazione con la Rex Roundtables Emea, la Cooperativa Cuore delle Valli, la Vallese Asd e con il sostegno di associazioni di categoria ed enti del territorio e della Fondazione Hubruzzo.

MuDi è un progetto nato dall’idea di un abruzzese, Fausto Di Giulio, come atto di restituzione, un “give back” al territorio della sua famiglia e come progetto filantropico di REX Roundatbales, società che si occupa di innovazione e ricerca condivisa multisettoriale per l’imprenditoria di cui è responsabile per Europa e Asia.

La stazione numero uno, la più originale, si appresta ad ospitare esperienze individuali di due giorni, rivolta a manager, imprenditori e decisori politici, è il “Me-To-Me, il REX Leader Museum for The Future”, ispirata dall’Institute for the Future di Palo Alto nella Silicon Valley, e vuole essere un luogo speciale d’introspezione per attirare visitatori dall’estero in cerca di luoghi autentici dove distaccarsi dal frenetico ritmo quotidiano, riconnettersi con sé stessi e la natura, migliorare personale e contribuire a costruire un mondo migliore. Ospitata in una vecchia bottega alimentare, con l’arredo originale degli anni ’50.

A seguire la “Casa Medievale più piccola al mondo”, dimora, di appena 8 metri quadrati, che restituisce un ritratto fedele di come si viveva secoli fa e dove gli ultimi a vivere furono Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, una coppia di contadini che si prodigava ad aiutare gli orfanelli, nonostante la loro povertà.

C’è poi la “Cancella Rinascimentale” dedicata agli artigiani gorianesi, la “Bottega del Dopoguerra” dedicata all’economia circolare, la “Stalla dell’asino”, dedicata a Celestino V e al suo asino in groppa al quale l’eremita del Morrone attraversò la valle per salire a L’Aquila al soglio papale, la “Stalla delle pecore e delle capre”, dedicato alla transumanza, “Il pagliaio”, dedicato alla restanza, termine elaborato dal sociologo Vito Teti, e a chi ha deciso non emigrare per un atto d’amore e fiducia verso la propria terra d’origine.

La “Stalla di Regina e Pupetta”, dedicata agli animali, con le splendide foto del fotografo naturalista di Goriano Valli, Luca Di Vincenzo.

A seguire, la “Cantina Annonnasè”, ricca di oggetti, foto, ambienti e suggestioni che raccontano le storie delle donne gorianesi, la “Cantina del Vino”, dedicata al condottiero e mercenario Braccio Fortebraccio da Montone, la “Cantina del grano e del pane”, dedicata ad Antonuccio Camponeschi, nobile aquilano del XV secolo, che si distinse per il suo impegno politico e militare contro la dominazione esterna, in particolare nella lotta contro Braccio da Montone, il “Pagliaio”, dedicato a Jacopo Caldora, nobile e capitano di ventura italiano del XV secolo, noto soprattutto per il suo ruolo nelle lotte tra i vari regni e potentati dell’Italia meridionale durante il periodo delle guerre tra Angioini e Aragonesi.

Infine la “Cantina del Torchio Antico”, dedicata a Frà Berardinello da Fontavignone, la “Cantinola”, dedicata alla convivialità e il “Il tempo che ci vuole”, dedicato alla Mindfulness, per ripensare in un’ottica di pace, dettagli architettonici come le archibugiere e le feritoie.

Comunicato stampa

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