“Da parlamentare non sto a guardare, vado alla Procura. L’ultimo servizio delle Iene apre un altro capitolo inquietante. I responsabili della ASL invece di rendere conto e risolvere la scandalosa gestione dell’emergenza Covid sul presidio di Avezzano, secondo il servizio delle Iene ora starebbero indagando e facendo firmare dichiarazioni, addirittura controllando i telefonini del personale sanitario per scoprire chi abbia fatto la “spia” e diffuso il video verità”. Interviene così il deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro, che sta preparando dossier da inviare in Procura proprio su quanto sta accadendo all’interno del nosocomio della città capofila della Marsica, l’unico ospedale dell’area marsicana d’Abruzzo.
“Oggi ho sentito nuovamente il Ministero della Salute a cui ho chiesto da giorno l’invio degli ispettori come fatto in Campania. So che il Ministero ha richiesto una relazione sulla condizione di tutti gli ospedali alla Regione, ma è come affidare le “pecore” ai lupi. Servono gli ispettori e servono subito. Non solo per fotografare quanto denunciato dal servizio delle Iene, ma per capire cosa sta accadendo oggi con le ritorsioni al personale sanitario, che invece di essere ringraziati vengono minacciati di perdere il loro posto di lavoro se si scoprisse il responsabile della diffusione delle notizie”, aggiunge il deputato, nella nota rivolta alla stampa.
“Se fossi il presidente della Regioni ringrazierei gli operatori sanitari e caccerei a pedate chi ha disposto accertamenti sul personale e non sullo stato vergognoso in cui versa l’ospedale di Avezzano, senza percorsi Covid, senza mascherine e tute protettive, con bidoni messi nel centro della stanza per i bisogni personali dei pazienti infetti, che non possono uscire di stanza perché non ci sono i bagni”, questa la conclusione del parlamentare abruzzese.