Dopo l’alta adesione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici di DANTE LABS allo sciopero indetto dalla CGIL della Provincia dell’Aquila in data 8 ottobre u.s., abbiamo prontamente inviato agli assessori di competenza, Tiziana Magnacca e Roberto Santangelo, la richiesta di attivazione di un tavolo di confronto in sede istituzionale.
L’assessora Tiziana Magnacca, a poche ore dall’inoltro della richiesta di attivazione del tavolo di confronto, ha fornito un positivo riscontro, fissando, per l’avvio del tavolo predetto, la data del 22 ottobre p.v., presso l’Assessorato di sua competenza.
Ringraziamo, quindi, l’assessora Tiziana Magnacca per la disponibilità dimostrataci e l’attenzione riservata alla vertenza che ci occupa.
Le nostre richieste mirano ad ottenere la revoca della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società e la revoca di una serie di ulteriori licenziamenti individuali comminati a ridosso della predetta procedura. Al contempo, chiediamo di valutare il ricorso agli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito, partendo dalla reale situazione economica e finanziaria della DANTE LABS S.R.L. e, di conseguenza, dalla possibilità di elaborare un piano industriale di rilancio dell’attività d’impresa.
Giova, infatti, ricordare che parliamo di giovani lavoratori e lavoratrici dotati di comprovate competenze, difficilmente ricollocabili sul territorio, che, quindi, privati di garanzie occupazionali e di una adeguata prospettiva professionale, potrebbero essere costretti a cercare altrove condizioni di vita migliori, con conseguente impoverimento di un tessuto socioeconomico già fragile qual è quello aquilano. Senza contare che i lavoratori e le lavoratrici della DANTE LABS costituiscono un capitale umano e professionale che ha contribuito, nel tempo, a valorizzare e a diffondere l’idea dell’Aquila come “Città della Conoscenza”. Lavoratori e lavoratrici che, nonostante abbiano sempre creduto nel progetto DANTE LABS e nell’effetto positivo di questa realtà imprenditoriale sul territorio, vivono, ad oggi, insieme alle loro famiglie, un grave disagio, non percependo la retribuzione da circa tre mesi; condizione, questa, inaccettabile per chi ha continuato a lavorare garantendo la continuità aziendale.
Pertanto, confidiamo nella pronta individuazione, in sede istituzionale, di tutte le soluzioni necessarie alla difesa del diritto al lavoro e al salario dei lavoratori e delle lavoratrici che, negli anni passati, hanno contribuito alla crescita della società e che oggi rischiano il posto di lavoro o che, ancora peggio, lo hanno già perso.
Comunicato stampa