– “Quello firmato in Scozia non è un accordo, è una resa. La Commissione Europea ha accettato dazi generalizzati del 15% su quasi tutto l’export europeo verso gli Stati Uniti e ha impegnato l’Europa in acquisti miliardari di energia e armamenti americani. E mentre von der Leyen stringe la mano a Trump, il Governo italiano applaude un’intesa che mette in ginocchio le nostre imprese. Altro che sovranismo.” Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione.
“Per l’Abruzzo – prosegue Sottanelli – l’impatto sarà pesantissimo. Con 1,7 miliardi di esportazioni verso gli USA, siamo tra le regioni più esposte. Il nuovo dazio al 15% colpirà settori strategici come l’automotive e l’agroalimentare. Le perdite stimate per l’Abruzzo arrivano a 350 milioni di euro, tra effetti diretti e indotto.”
“Questo accordo – incalza Sottanelli – certifica il fallimento di una leadership europea debole e priva di visione. Ha ragione Calenda: von der Leyen non ha avuto né forza né autorevolezza. Ma è ancor più grave l’atteggiamento del Governo italiano, che ha definito ‘positivo’ un accordo che danneggia l’Italia.”
“Come Azione propone dal primo giorno di questa legislatura, servono misure concrete per aumentare la competitività della aziende italiane e sostegno ai settori più colpiti: credito agevolato, taglio dei costi energetici e logistici, una clausola di salvaguardia per il Made in Italy.”
“Carlo Calenda, già da settimane, ha indicato con chiarezza la linea da seguire per evitare questo disastro – conclude Sottanelli –. Noi non avremmo mai accettato una resa unilaterale, ma costruito una risposta comune con gli altri Paesi colpiti, come Canada, Giappone e Corea del Sud, valutando contromisure concrete, incluso lo stop all’acquisto dei titoli del debito pubblico USA, una leva capace di mettere davvero sotto pressione l’economia americana. Oggi, le imprese italiane sono state lasciate sole dal Governo italiano e dalla governance europea.”
Comunicato stampa