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De Vincenti in visita ai laboratori Gran Sasso «Équipe formidabile per una struttura formidabile»

Il Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti si è recato questa mattina, in visita ai laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare(Infn). I laboratori, si legge in una nota, rappresentano un’infrastruttura di ricerca unica: sono i più grandi laboratori sotterranei al mondo dedicati alla ricerca in fisica astroparticellare, e qui si svolgono esperimenti di frontiera, per la cui realizzazione sono impiegate tecnologie innovative, sviluppate grazie alla collaborazione tra mondo scientifico e industriale.

I laboratori sono un’eccellenza, in grado di attrarre scienziati di livello internazionale, provenienti non solo dall’Europa ma anche dal resto del mondo. Per queste ragioni i laboratori rappresentano un’importante risorsa per il territorio abruzzese, per il suo sviluppo e rilancio sociale ed economico. In particolare, la visita del ministro De Vincenti è stata l’occasione per descrivere alcuni dei progetti di scientifici condotti nei Laboratori, esperimenti che rappresentano l’avanguardia mondiale in settori quali la fisica del neutrino e la ricerca di materia oscura, come il progetto DarkSide-20K.

«Un’équipe formidabile per una struttura formidabile, orgoglio del Paese, prima che dell’Abruzzo, che il Governo sostiene – anche economicamente – con convinzione, a partire dal Patto per la Regione», ha affermato De Vincenti. «Qui c’è la dimostrazione dell’eccellenza italiana nel campo della ricerca che ci rende protagonisti a pieno titolo nell’ambito di una rete scientifica internazionale. E non solo: i laboratori uniscono, infatti, come dimostra da ultimo il progetto DarkSide, le più alte espressioni della ricerca pura con lo studio delle sue applicazioni a fini sociali», ha concluso il ministro.

Il progetto DarkSide-20k prevede la realizzazione presso i laboratori nazionali del Gran Sasso di uno degli esperimenti più avanzati al mondo per la ricerca di materia oscura. «Si tratta di un progetto di straordinario rilievo per il suo valore scientifico, ma non solo» ha commentato il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli. «Le alte competenze professionali e le tecnologie innovative che il progetto richiede per la sua realizzazione -spiega Lolli – hanno, infatti, portato allo sviluppo di un progetto integrato di forte impatto per la ricerca, l’economia e la crescita del territorio».

«Per queste ragioni – in coerenza con la strategia di specializzazione intelligente su cui è impostata la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 e con le misure del Masterplan – la Regione Abruzzo ha ritenuto di interesse il progetto DarkSide-20k, e ha deciso di sostenere la sua implementazione con un importante contributo», conclude Lolli. «Questo progetto dimostra come la ricerca di base possa trasformarsi in una risorsa tecnologica, in grado di andare oltre il proprio orizzonte, intersecando le realtà produttive e culturali della Regione Abruzzo, nonché la strategia regionale di specializzazione intelligente», ha spiegato Speranza Falciano, della giunta esecutiva dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, che ha coordinato i lavori per l’attuazione del progetto integrato DarkSide-20k.

«Il progetto complessivo incentrato intorno a NOA, la Nuova Officina Assergi, consta di diverse attività sinergiche, che trovano un’applicazione scientifica nell’esperimento DarkSide-20k, ma allo stesso tempo mettono in funzione diversi laboratori, che formano un Hub Tecnologico avanzatissimo, dove imprese e centri di ricerca possono trovare tecnologie e strumentazioni all’avanguardia, consolidando così il ruolo dei laboratori nazionali del Gran Sasso come infrastruttura di ricerca con forte impatto nazionale», ha concluso Falciano.

«Siamo fiduciosi del fatto che DarkSide-20k, grazie alle innovative soluzioni tecnologiche adottate, porterà un importante contributo scientifico alla ricerca della materia oscura, – spiega Cristian Galbiati, coordinatore della collaborazione DarkSide-20k, che conta oggi più di 250 ricercatori provenienti da oltre 50 istituti italiani ed esteri – rivelandosi un progetto-chiave per la comunità scientifica internazionale, e nel contempo rappresenterà una risorsa per il territorio che ospita la nostra struttura di ricerca, con possibili impatti tecnologici sul tessuto produttivo locale», conclude Galbiati.

 

 

Fonte: AGI

 

Foto di: abruzzolive.it

 

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