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“Denunciare non ci piace: aiutateci ad aiutarvi”

L'appello di un giovane carabiniere marsicano impegnato nei controlli al Nord Italia.

Alessandro, giovane carabiniere avezzanese, fa parte della Compagnia di Intervento Operativo di Napoli, un reparto che lavora in prima linea mandando rinforzi su tutto il territorio italiano in caso di emergenze.

Per cui con il propagarsi della pandemia Covid-19 Alessandro e altri dei suoi compagni sono stati chiamati da subito nei varchi delle zone rosse di Codogno e adesso a Brescia, dove c’è una situazione di grave emergenza.

“Codogno è stato il primo Comune duramente colpito dal Coronavirus – ci racconta Alessandro- ed io sono stato chiamato per controllare i varchi che delimitavano la zona rossa dal resto dei paesi limitrofi. Gli abitanti, seppure molto impauriti, sono stati da subito umili e collaborativi e grazie alla loro forza di volontà e rispetto delle regole sono riusciti ad uscire dall’emergenza”.

“A Brescia – prosegue Alessandro- la situazione è ben diversa. La città è molto più popolosa ed è in piena emergenza sanitaria, ma i cittadini hanno capito la gravità della situazione e stanno rispettando le regole uscendo soltanto per fare la spesa o per assistenza ai familiari in difficoltà”.

I controlli effettuati dai Carabinieri sono soprattutto sulle autocertificazioni, in quanto degli esercizi pubblici si occupa principalmente la Polizia Locale.

“I cittadini si muovono muniti di autocertificazione -spiega Alessandro- ma nel caso in cui non ne siano in possesso siamo noi a fornirla. Chi si sposta per effettuare acquisti necessari è tenuto ad esibire lo scontrino, su cui noi facciamo accurati controlli per verificare la veridicità delle informazioni che ci vengono date. I controlli vengono effettuati anche su chi si muove a piedi e non solo sulle autovetture”.

Per chiarire meglio la situazione, Alessandro spiega in che modo si arriva alla denuncia da parte delle forze dell’ordine.

“Ci sono state diverse denunce in ottemperanza al DPCM. Tra le più comuni, la presenza di 3 o più persone in macchina uscite senza comprovati motivi. Un cittadino, ad esempio, è stato denunciato perchè stava andando a prendere il caffè in un punto ristoro in autostrada. Oppure un uomo è stato fermato di ritorno da una giornata di pesca”.

“In questi casi o in casi di assembramento – prosegue- abbiamo denunciato e i cittadini hanno accettato il provvedimento senza fare storie, consapevoli di aver sbagliato. Le sanzioni vanno da un’ammenda di 400 euro fino ad un massimo di 3000 euro”.

Alessandro, come i suoi colleghi carabinieri, si sta impegnando al massimo per fronteggiare l’emergenza, facendo turni molto duri.

“Non vedo la mia famiglia dal 24 febbraio, sono lontano da casa e sono 32 giorni che non riposo, prestando il mio servizio tra posti di blocco e pattugliamenti. Il 31 Marzo terminerò il mio incarico qui ed andrò in isolamento fiduciario domiciliare in una stanza in caserma per 14 giorni, da solo. Ma tutto questo fa parte del mio lavoro, della vita che ho scelto. E’ importante però che non venga vanificato! Ognuno di noi deve fare la propria parte per se stesso ma soprattutto per gli altri.

Con questa esperienza mi sono messo duramente alla prova ma confido nella serietà del cittadino, nel senso di dovere e spero che tutti capiscano che si rischia parecchio!
Denunciare non ci piace ma è necessario a non vanificare il sacrificio nostro ma soprattutto del personale sanitario che lotta in prima linea per noi in questa emergenza”.

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