Cessata l’emergenza pandemia, finiscono le concessioni ai detenuti del penitenziario sulmonese ed è sciopero della fame.
Un centinaio di detenuti hanno intrapreso il digiuno di protesta, contro la decisione di revocare le concessioni avute durante l’emergenza covid, con la possibilità di telefonare ai propri congiunti più spesso, anche con videochiamate.
La cessazione formale dello stato di emergenza ha ripristinato di fatto la possibilità di contattare i congiunti per sole due volte al mese. Un ritorno al passato che ha suscitato immediato e forte malcontento tra i detenuti che non hanno esitato a decidere la protesta. Un’emergenza penitenziaria che gli agenti adesso faticano a gestire; molti tra loro devono ancora fare i conti con Covid e altre incombenze, fermo restando i corsi di formazione. Ne consegue che la rilevazione dei parametri a ciascun detenuto in sciopero della fame diventa un’operazione complessa che configura una “situazione esplosiva”, per dirla con le parole delle organizzazioni sindacali che nelle ultime ore stanno facendo fronte comune al riguardo.