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Detenuto cerca di sequestrare poliziotto in carcere

Un altro detenuto è stato 'beccato' nel carcere di Teramo in possesso di due telefoni cellulari e un quantitativo di psicofarmaci.

Nella giornata di giovedì e venerdì scorsi, si sono verificati tre eventi critici gravissimi nel carcere di Teramo: il primo, due giorni fa, un detenuto di origini italiane ha tentato di sequestrare un agente di polizia penitenziaria, tentativo andato a male grazie alla prontezza dello stesso agente che è riuscito a dare l’allarme e a chiudere il detenuto dietro un cancello di sbarramento.

Il secondo evento critico gravissimo vede protagonista lo stesso detenuto del giorno 9 marzo che non contento il giorno, 10 marzo, ha aggredito con una testata un ispettore che è stato prontamente soccorso dal medico dell’istituto che gli ha prestato le cure del caso.

Sempre il 10 Marzo, durante un’operazione di servizio della Polizia Penitenziaria sono stati rinvenuti due telefoni cellulari e un quantitativo di psicofarmaci ad un detenuto extracomunitario che probabilmente stava accumulando per trafficarli all’interno dell’istituto.

Il detenuto, dopo il sequestro del materiale trovato in suo possesso, a distanza di qualche ora, ha chiesto di parlare con la psicologa e, prima di effettuare il colloquio, lo stesso veniva controllato e trovato in possesso di due lamette e altri farmaci, che il detenuto minacciava ingerire ma l’ennesimo evento critico è stato scongiurato grazie alla bravura del personale in servizio.

Le segreterie regionali dei sindacati SAPPE, OSAPP,, UIL PA/PP, USPP FNS, CISL FP CGIL denunciano “con rabbia le ennesime criticità a danno del personale di Polizia Penitenziaria investito dal dovere di far rispettare le regole ma ciò espone questi umili servitori dello Stato al rischio di diventare vittime sacrificali di un sistema che ancora oggi non difende chi ottempera al proprio dovere, si chiede a gran voce lo sfollamento immediato, soprattutto dei numerosi detenuti psichiatrici, con un urgente intervento dei superiori uffici a tutela di questi uomini votati al proprio lavoro prima di un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro all’interno delle carceri abruzzesi, e per chiedere ciò siamo disposti a scendere in piazza”.

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