Giuseppe Di Giovacchino è il nuovo delegato di Pescara Aternum dell’Accademia Italiana della Cucina: la nomina ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi al ristorante Villa Alessandra di Alanno, durante la cerimonia del Passaggio della campana.
A consegnare la campana al medico urologo in apertura di conviviale è stato il past president Mimmo Russi – che per otto anni ha guidato la delegazione Pescara Aternum – insieme al Vice Presidente vicario nazionale dell’AIC Mimmo D’Alessio.
Davanti a 52 commensali tra delegati, accademici, postulanti e ospiti, Di Giovacchino ha dapprima ricordato Fausto Oddone Celestini, giornalista Rai e Accademico recentemente scomparso, ringraziato le autorità presenti, tra cui il Prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo e il Legato per lo Stato Città del Vaticano Monsignor Michele Fiorentino, e illustrato il suo programma di lavoro. Sul solco di quanto tracciato in questi anni dall’avvocato Mimmo Russi, il nuovo delegato ha posto come primo obiettivo le iniziative per diffondere la cultura della tavola, con la storia e le tradizioni della cucina italiana e abruzzese in particolare.
Quindi “un dialogo virtuoso con le espressioni delle rappresentanze pubbliche locali, organizzando convegni di studio, tavole rotonde ed eventi vari nonché intrattenendo rapporti con gli organi di informazione, necessari e preziosi per diffondere al meglio possibile le finalità dell’Accademia”, ha sottolineato Di Giovacchino. Il Delegato ha infine comunicato i nominativi della Consulta che lo affiancherà nei lavori accademici: Franco Falcone (Vice Delegato), Maria Cristiana Serra (Segretario), Nicola Candeloro (Tesoriere) e Claudio Ciamarone (Consultore).
Delle finalità culturali dell’Accademia ha parlato il Vice Presidente vicario nazionale D’Alessio, che dopo aver portato i saluti del presidente dell’AIC Paolo Petroni, ha ricordato il fondatore Orio Vergani e il riconoscimento di Istituzione culturale della Repubblica Italiana ottenuto nel 2003 – a 50 anni dalla sua fondazione – dall’Accademia Italiana della Cucina.
“Siamo le sentinelle della cultura della tavola del nostro territorio, e le nostre parole d’ordine sono: gusto, stagionalità, tradizione”, ha detto D’Alessio.