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Di Matteo a Ministro Spadafora: «Sostegno per tutti i collaboratori sportivi»

Il fondatore del GRIS scrive al Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, per un sostegno contributivo a tutti i collaboratori sportivi, dato il delicato periodo che si sta vivendo.

Nazzareno Di Matteo, fondatore del Gruppo Regionale Impianti Sportivi e direttore generale Le Naiadi, ha fatto un appello al Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili per chiedere sostegno e tutela per tutti i collaboratori sportivi di tutte le categorie, visto il delicato periodo in cui versa attualmente il Paese. Di seguito la lettera del portavoce del GRIS. «Gentile Ministro, mi rendo conto che il momento che stiamo vivendo è difficile e dover accontentare tutti i settori dello sport sarà un'impresa non da poco. Saprà meglio di noi che, a differenza di altre nazioni europee, possiamo definirci una realtà a parte. L'attività motoria che si fa a scuola è poca cosa. Lo sport è delegato alle federazioni composte, a loro volta, dal vero fulcro del settore e cioè: le società sportive e gli enti di promozione. È proprio da loro che bisogna ripartire, con un accesso al credito garantito dallo Stato e con finanziamenti a fondo perduto per le società sportive che gestiscono impianti. Per i lavoratori dello sport di base, è più che mai determinante una riforma che tuteli le loro posizioni, anche dal punto di vista contributivo. Caro Ministro Spadafora, oggi, chi ha un reddito fino a 10mila euro non paga nulla, chi ha redditi fino a 28mila paga il 23% a titolo di ritenuta d’imposta e, superati i 28mila, viene applicata sull’eccedenza un’ulteriore 23% di ritenuta a titolo di acconto. Quindi, si sarà reso conto, che lo sport di base, dopo la crisi, deve necessariamente essere riformato. Le resistenze saranno tante, a partire da quel mondo cosiddetto del “volontariato”, che a volte si annida nella fascia dei 10mila euro e spesso nasconde un doppio lavoro. In questi giorni, Lei si accinge a varare per la prima volta, misure di sostegno ai collaboratori sportivi e questo va, di certo, a suo merito, ma emerge da alcune sue ultime dichiarazioni, che la categoria presa in esame sia solo quella relativa alla fascia dei 10mila euro, dimenticando il resto. Mi auguro francamente che questo non accada e che il sostegno venga esteso a tutti i collaboratori sportivi per evitare ulteriori disagi di chi opera ogni giorno per il bene del settore. Nel ringraziarLa per l’attenzione, colgo l'occasione per farle un sentito augurio di buon lavoro».

Nazzareno Di Matteo, fondatore del Gruppo Regionale Impianti Sportivi e direttore generale Le Naiadi, ha fatto un appello al Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili per chiedere sostegno e tutela per tutti i collaboratori sportivi di tutte le categorie, visto il delicato periodo in cui versa attualmente il Paese.

Di seguito la lettera del portavoce del GRIS.

«Gentile Ministro, mi rendo conto che il momento che stiamo vivendo è difficile e dover accontentare tutti i settori dello sport sarà un’impresa non da poco. Saprà meglio di noi che, a differenza di altre nazioni europee, possiamo definirci una realtà a parte. L’attività motoria che si fa a scuola è poca cosa. Lo sport è delegato alle federazioni composte, a loro volta, dal vero fulcro del settore e cioè: le società sportive e gli enti di promozione. È proprio da loro che bisogna ripartire, con un accesso al credito garantito dallo Stato e con finanziamenti a fondo perduto per le società sportive che gestiscono impianti. Per i lavoratori dello sport di base, è più che mai determinante una riforma che tuteli le loro posizioni, anche dal punto di vista contributivo.

Caro Ministro Spadafora, oggi, chi ha un reddito fino a 10mila euro non paga nulla, chi ha redditi fino a 28mila paga il 23% a titolo di ritenuta d’imposta e, superati i 28mila, viene applicata sull’eccedenza un’ulteriore 23% di ritenuta a titolo di acconto. Quindi, si sarà reso conto, che lo sport di base, dopo la crisi, deve necessariamente essere riformato. Le resistenze saranno tante, a partire da quel mondo cosiddetto del “volontariato”, che a volte si annida nella fascia dei 10mila euro e spesso nasconde un doppio lavoro.

In questi giorni, Lei si accinge a varare per la prima volta, misure di sostegno ai collaboratori sportivi e questo va, di certo, a suo merito, ma emerge da alcune sue ultime dichiarazioni, che la categoria presa in esame sia solo quella relativa alla fascia dei 10mila euro, dimenticando il resto.

Mi auguro francamente che questo non accada e che il sostegno venga esteso a tutti i collaboratori sportivi per evitare ulteriori disagi di chi opera ogni giorno per il bene del settore.

Nel ringraziarLa per l’attenzione, colgo l’occasione per farle un sentito augurio di buon lavoro».

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