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Di Pangrazio risponde a consiglieri di Forza Italia

“Difendo l’onorabilità di chi lavora ogni giorno per Avezzano . Quando le faceva il loro sindaco le querele erano legittime?"

In merito alle recenti dichiarazioni diffuse dai consiglieri comunali di Forza Italia, sento il dovere di chiarire i fatti, richiamare tutti alla coerenza istituzionale e ribadire che non si può restare in silenzio di fronte ad accuse che minano la fiducia nella macchina amministrativa. Ho evitato, fino ad ora, di rispondere o muovere azioni rispetto ad attacchi quotidiani e insinuazioni reiterate ma in questo caso si è andati ben oltre.

Il silenzio, in queste circostanze, equivale alla complicità. È invece dovere di chi guida una comunità reagire con fermezza per difendere chi lavora con onore al servizio della città.

I consiglieri in questione, con toni insolitamente accesi, criticano oggi l’amministrazione comunale per aver dato seguito a un’azione legale a tutela dell’onorabilità degli uffici. Lo fanno evocando principi alti, come la libertà di stampa e la critica politica, che naturalmente nessuno intende mettere in discussione. Ma l’accusa, per essere credibile, dovrebbe almeno evitare di cadere in una macroscopica contraddizione storica.

Durante la precedente amministrazione guidata da Gabriele De Angelis – attuale esponente di Forza Italia – furono presentate più azioni legali assolutamente sovrapponibili, anche nel metodo e nei contenuti. Si trattò di denunce a firma sindacale, rivolte a testate locali e accompagnate da richieste risarcitorie nell’ordine dei 200.000 euro, esattamente come nel caso odierno. È dunque evidente che l’utilizzo di azioni legali a difesa dell’ente non rappresentava allora una minaccia alla democrazia, né un attacco alla libertà. Erano tentativi di bavaglio a di spese dei cittadini? Era libertà violata? 

Ma veniamo ai fatti. L’attuale azione legale non è stata promossa per tutelare il sindaco in quanto persona, bensì per difendere l’onorabilità degli uffici comunali, pubblicamente e gratuitamente offesi in modo grave. Sono stati gli stessi dirigenti e responsabili a chiedere formalmente tutela, avvertendo come lesive certe dichiarazioni prive di fondamento che ne mettevano in dubbio correttezza, professionalità e imparzialità.

In definitiva, chi oggi attacca lo fa con due pesi e due misure. Chi ieri ha agito nello stesso identico modo non può oggi fingere indignazione. 

La libertà di stampa è sacra, ma lo è anche il diritto degli uffici pubblici ad essere difesi da accuse infondate.

Avezzano merita rispetto. Sempre. Non ipocrisia.

Comunicato stampa

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