Arriva puntuale la risposta del sindaco di Canistro Angelo Di Paolo al capogruppo di Minoranza Coco, che, nei giorni scorsi, aveva affermato come, dopo l’ordinanza di chiusura dell’hotel della moglie, fosse doveroso, da parte sua, rassegnare le dimissioni da primo cittadino. «In riferimento alla sua nota del 24/10/2017 acquisita al protocollo generale di questo ente numero 3105 del 25/10/2017, si comunica quanto segue: le condizioni di candidabilità, eleggibilità, e compatibilità dello scrivente sindaco sono state esaminate ed approvate con verbale del Consiglio comunale numero 4 del 18/06/2016 e, durante la seduta consiliare, la sua proposta di ineleggibilità del Sindaco è stata respinta dal Consiglio Comunale».
«Ad oggi nulla è cambiato in merito alle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del Sindaco, previste dal Decreto legislativo numero 267/2000 e dal Decreto legislativo numero 235/2012». «Il suo riferimento ad un ‘grave conflitto di inopportunità’ non è contemplato dalla legislazione vigente e qualora la S.V. avesse voluto riferirsi ad un ipotetico conflitto di interessi, occorre ribadire, così come è stato già esaurientemente comunicato al Consiglio comunale del 18/06/2016, che la società ARCO Srl non è partecipata dal Comune di Canistro, non riceve contributi o qualsivoglia beneficio, né dal Comune di Canistro, né dalla ASL territorialmente competente, né da altro ente sottoposto al controllo del Comune di Canistro».
«Qualora la società ARCO Srl fosse stata partecipata dal Comune di Canistro direttamente o indirettamente, sarebbe stata inserita nell’elenco delle società per le quali il Consiglio comunale del 29/09/2017 (al quale la S.V. era presente) ha effettuato la revisione straordinaria».
«Si evidenzia inoltre che il funzionamento dell’albergo RIO è stato regolarmente autorizzato dal responsabile dell’Ufficio Tecnico con la destinazione di attività alberghiera (riferimento autorizzazione numero 1/2016). Tutto ciò premesso, è da ritenere ‘Inopportuna’ la sua richiesta di dimissioni del Sindaco, non supportata da alcun fondamento giuridico.
Fonte: Angelo Di Paolo
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