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Di Silverio (Anaao): “Bisogna rendere appetibile il lavoro negli ospedali”

A Teramo il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, ha lanciato un appello in vista dello sciopero del 5 dicembre

COMUNICATO STAMPA

 

“Le infrastrutture informatiche e la privacy sono il segno tangibile di quanto l’Italia abbia bisogno di progredire non solo in ambito professionale ma anche in ambito tecnologico e la manovra del Governo non ha dato grandi segnali su questo fronte. Noi chiediamo segnali tangibili, immediati. O si rende appetibile il lavoro negli ospedali o gli ospedali si svuoteranno di dirigenti medici e sanitari. Il 5 dicembre noi scendiamo in piazza e ci fermiamo per un giorno al fine di non fermare per sempre il sistema di salute pubblica”. Lo ha dichiarato Pierino Di Silveriosegretario nazionale dell’Anaao Assomed, a margine del convegno su “Informatizzazione e privacy in sanità” in corso di svolgimento a Teramo, all’hotel Sporting. Una presenza importante, quella del vertice del principale sindacato dei dirigenti medici e sanitari in vista dello sciopero nazionale in programma il 5 dicembre e a cui anche numerosi rappresentanti abruzzesi della categoria parteciperanno.

“Il sistema di salute pubblica è sottofinanziato da troppo tempo e questo costringe soprattutto i medici a turni massacranti – ha affermato il segretario regionale dell’Anaao Assomed e coordinatore dei segretari regionali Anaao, Alessandro Grimaldi –, inoltre si prevedono ulteriori tagli fino al 6,2% del Pil nel 2024. C’è carenza in tutte le specialità, in particolare nell’area dell’emergenza e dei pronto soccorso. Bisogna tornare a investire, soprattutto sui giovani, creando delle condizioni di lavoro realmente favorevoli”.

Affollata la platea del convegno che, dopo i saluti dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, del direttore dell’Agenzia sanitaria abruzzese Pierluigi Cosenza, del direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia, ha registrato l’intervento di Guevar Maselli, segretario dell’Anaao Assomed per la Asl di Teramo, il quale ha svolto una relazione su come è cambiato il mondo sanitario. “Le aziende sanitarie – ha rimarcato Maselli – sono chiamate a svolgere un bilanciamento di due interessi del paziente. In primis la cura, che oggi non può prescindere dallo scambio di dati mediante l’informatizzazione e, in secondo luogo, la garanzia della tutela di tali dati sia nella trasmissione sia nell’archiviazione, nell’eliminazione o in generale in quello che viene definito il trattamento”. A seguire, gli interventi di Vincenzo Di Nicola, ingegnere informatico e imprenditore digitale; Andrea Gatti, consigliere giuridico del vice presidente del Garante per la protezione dei dati personali; Mara Monaco, della direzione amministrativa del presidio ospedaliero di Teramo; Davide De Luca, informatico forense; Giammaria De Paulis, esperto e divulgatore scientifico in innovazione e sicurezza informatica; Alessandro Clementi, sostituto commissario di Polizia di Stato e responsabile del nucleo operativo per la sicurezza cibernetica “Abruzzo”.

L’assessore regionale Nicoletta Verì, sul tema della privacy e della sicurezza dei dati, ha sottolineato che dopo l’attacco hacker alla Asl dell’Aquila la Regione ha investito ulteriori venti milioni di euro per la messa in sicurezza dell’intero sistema abruzzese.

Era presente anche il vicepresidente vicario del Consiglio regionale d’Abruzzo Roberto Santangelo, il quale ha sottolineato gli sforzi compiuti per chiedere correzioni alla manovra del Governo che penalizza i diritti acquisiti in tema di pensioni dai medici. Erano infine presenti il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e l’assessore comunale Giovanni Cavallari.

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