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Dimissioni Soricone, Iulianella: “Il deluso sono io, lui trattative con altri”

A poche ore di distanza dalle dimissioni rassegnate dall'oramai ex assessore Luigi Soricone, del Comune di Pescina, parla il sindaco Stefano Iulianella, in una lettera pubblica arrivata alla nostra Redazione. "Mi sarei aspettato un atto di coraggio già mesi fa".

“Se qualcuno è deluso questo sono io, caro Luigi. E lo sono soprattutto per l’amicizia trentennale che ci legava. Mi sarei aspettato da Te un messaggio di chiarezza, non oggi con una lettera di dimissioni tardiva, ma già da qualche mese fa. Mi sarei aspettato un atto di coraggio dal momento nel quale hai deciso di intraprendere un altro percorso politico, con altri gruppi ed altre persone”. A qualche ora di distanza dalla notizia, che ha fatto il giro del web, delle dimissioni rassegnate dall’oramai ex assessore Luigi Soricone, del Comune di Pescina, il sindaco Iulianella scrive una lettera pubblica, a lui indirizzata, per esprimere la propria versione dei fatti. Parole pesanti, arrivate dopo probabilmente una riflessione personale da parte del primo cittadino su come gestire la questione. Già ieri, in serata, a seguito dell’approvazione del Bilancio in Consiglio, lo stesso Iulianella aveva notiziato pubblicamente su Facebook le dimissioni di Soricone, il quale ha parlato di una “mancanza di fiducia in lui da parte del sindaco e della maggioranza” di Pescina.

“È fatto noto a tutti, infatti, che stai intavolando trattative su più fronti, per la costruzione di una lista in contrapposizione a quella di cui fino a ieri hai fatto parte con un ruolo primario. Ti ho lasciato fare per capire fino a che punto volessi arrivare, dopo la Tua promessa di lealtà e correttezza. Prendo atto che hai disatteso quell’impegno, non al Sindaco, ma a Stefano. Ognuno di noi è libero di percorrere le proprie strade per soddisfare le proprie ambizioni personali, ma ciò che mi rammarica è che, per raggiungere tale scopo, nel corso dei 5 anni trascorsi all’interno della Giunta, hai utilizzato scorrettezze nei confronti dei Tuoi colleghi amministratori. E mi riferisco precisamente a tutte quelle situazioni in cui hai attribuito colpe e responsabilità nei confronti dei Tuoi colleghi (a loro insaputa e sempre in loro assenza, spesso raccontando a terzi anche inesattezze per utilizzare un eufemismo) con l’unico scopo di evitare di assumerti la responsabilità di ciò che non è andato come speravi”, così il sindaco di Pescina nella lettera giunta alla nostra Redazione.

“Se vuoi, puoi continuare a giocare a fare il buono, vittima delle cattiverie altrui, io sono stato educato ad assumermi, invece, così nella vita pubblica come in quella privata, la responsabilità delle mie scelte e delle mie azioni, senza mai nascondermi dietro un dito. E se il rapporto personale avrebbe potuto, con sofferenza, passare in secondo piano, visto che siamo chiamati ad amministrare la cosa pubblica, insopportabile al contrario è stato vedere come tu abbia preso posizioni divergenti su temi importanti di questa nostra Città. Il richiamo, ovviamente, è alle ultime decisioni politiche adottate dalla Regione e adempiute dalla Asl in materia sanitaria, tese a penalizzare la comunità ed il territorio per il quale mi batto. Se pure avrei potuto comprendere il tuo non esporti contro l’azienda per la quale lavori, mai avrei potuto immaginare che ti saresti spinto ad accompagnare ed assecondare coloro che, non da oggi, mortificano e sviliscono la nostra comunità e le sue aspettative. Accolgo quindi le tue dimissioni come un sollievo, perché, quanto meno, risolvono l’equivoco di avere in seno alla nostra Amministrazione non collaboratori ma avversari. Siamo stati eletti per fare gli interessi della Città, non solo di quelli che ci hanno votato, ma anche di quelli che non lo hanno fatto. A questo voglio dedicare il mio tempo, quindi non mi dilungo. Resta in ogni caso la ferita ingiusta inferta a rapporti umani, ma preferisco evitare inutile teatralità pubblica, sono certo che la vita riservatamente darà altre occasioni per approfondirla e, se del caso, rimediarla”, questa la conclusione della lettera indirizzata all’ex assessore pescarese.

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