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Disabilità a L’Aquila, le associazioni scrivono al sindaco

Lettera denuncia impasse burocratica, servono risorse adeguate

L'Aquila, sede di Fratelli d'Italia in centro storico

Le associazioni che gestiscono i Centri diurni per persone con disabilità a L’Aquila hanno inviato una lettera aperta al sindaco Pierluigi Biondi per esprimere “preoccupazione” per la mancata attuazione della convenzione siglata due anni fa con il Comune.

Come riporta Ansa, questa convenzione, nata con l’obiettivo di creare una sinergia tra il Comune e i Centri e definire i piani operativi, non è mai entrata in vigore “a causa di ostacoli burocratici e della mancata collaborazione con la Asl n.1 dell’Aquila per l’integrazione socio-sanitaria”.

“E’ difficile spiegare alle famiglie delle persone con disabilità – si legge nella lettera – che, nonostante gli sforzi e la volontà di migliorare, siamo ancora fermi, intrappolati nella burocrazia. Queste famiglie vivono ogni giorno sfide immense, e il sostegno promesso dal Comune rappresentava una promessa di dignità e miglior qualità della vita”.

Il documento ricorda che, nonostante un recente incontro con l’assessore alle Politiche sociali, non ci sono stati progressi concreti e la convocazione di un tavolo di lavoro per settembre è stata disattesa. Le associazioni sottolineano anche l’inadeguatezza dei fondi destinati al “dopo di noi” (100.000 euro, che si traducono in appena 4.000 euro per persona), cifra considerata insufficiente “per rispondere alle esigenze di chi necessita di assistenza per affrontare il futuro con serenità”.

I centri diurni presenti in città, gestiti dal volontariato, accolgono oltre 100 persone con disabilità. “Questi centri – viene ribadito nella lettera – non sono semplicemente luoghi di accoglienza: sono punti di riferimento, spazi di socialità e crescita per persone che spesso si sentono ai margini della società”.

Viene anche ricordato che da mesi è sospesa, senza alcun sviluppo, la richiesta di convocare la III Commissione dedicata al tema della disabilità, che aveva l’ambizione di creare un luogo istituzionale di incontro tra Comune e Asl”. A firmare la lettera le associazioni: Abitare Insieme, Associazione Italiana Persone Down, Aism, Aptdh, Comunità XXIV Luglio, Progetto di Vita, Unione Italiana Lotta alla Distrofia muscolare,180 Amici.

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