Nel primo trimestre del 2023 i cinque distretti abruzzesi hanno confermato il trend del 2022 con un incremento delle esportazioni del +18%, un ritmo di crescita più intenso rispetto a quanto fatto dagli altri distretti manifatturieri italiani (+7%). Il rallentamento dell’economia mondiale non sembra ancora aver prodotto effetti sulle esportazioni distrettuali abruzzesi, trainate soprattutto dai distretti agroalimentari e dal recupero di quelli della moda, in territorio negativo il distretto del mobile. Questo, in estrema sintesi, quello che emerge dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
“I risultati dell’export confermano la competitività dei distretti industriali abruzzesi, che come prima banca italiana e della regione siamo impegnati a rafforzare e supportare, in particolare per quanto concerne gli investimenti strategici delle imprese dell’Abruzzo in sostenibilità, innovazione e indipendenza energetica – spiega Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Abruzzo e Lazio di Intesa Sanpaolo -. Tra i fattori della competitività regionale c’è inoltre la presenza di filiere corte e ramificate a livello locale, che garantiscono continuità e certezza delle forniture in un contesto globale contrassegnato dal ridisegnarsi delle catene del valore: ad oggi come Intesa Sanpaolo abbiamo siglato 12 programmi di filiera in regione, per facilitare l’accesso al credito delle imprese che ne fanno parte, coinvolgendo circa 450 fornitori e per un giro d’affari complessivo di oltre 2 miliardi di euro”.
Il distretto della Pasta di Fara chiude il trimestre con 64 milioni di euro di esportazioni (18 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2022) e una crescita tendenziale del 38,4%, più del doppio rispetto a quanto hanno fatto gli altri distretti italiani della pasta (+15,7%). Per il distretto è stato premiante soprattutto il mercato statunitense, dove i valori esportati sono quasi raddoppiati (+92,6%), ma forti incrementi si sono registrati anche in Regno Unito (+82,2%), Francia (+25,6%) e Paesi Bassi (+50%); in calo invece i flussi verso Spagna (-16,5%), Canada (-19,6%) e Polonia (-4,9%).
Ottimo risultato anche per il distretto dei Vini del Montepulciano d’Abruzzo, con un incremento delle esportazioni del +9,3% (gli altri distretti del vino si fermano a un +4,8%). Il distretto realizza nel complesso 54 milioni di vendite sui mercati esteri, ossia 4,5 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Balzo a due cifre verso Germania (+22,1%), Regno Unito (+26,7%) e Stati Uniti (+26,1%), calano i flussi verso Svizzera (-5,5%), Canada (-20,1%) e Belgio (-33,5%).
In ripiegamento il distretto del Mobilio abruzzese, con un totale di 24 milioni di euro di vendite all’estero nel primo trimestre del 2023 (-10,2%), che arretra in maniera più accentuata rispetto altri distretti del mobile italiani (-1,5%). In contrazione soprattutto il mercato asiatico (Cina e Hong Kong -66,2%) e quello nordamericano (Stati Uniti -32,2%; Canada -7,2%) e russo (-19,6%); crescono invece i flussi verso Francia (+12,1%), Regno Unito (+21,8%), Malta (+70,8%), più che raddoppiati quelli verso gli Emirati Arabi Uniti (+150,3%).
In recupero i due distretti dell’abbigliamento. L’Abbigliamento nord-abruzzese registra un incremento del 24,5%, trascinato soprattutto dalla Germania (+47%) e dalla Svizzera (+48,2%), anche se i flussi verso il mercato elvetico, HUB della moda e del luxury, sono ancora lontani dai livelli del 2019 (-68%).
Crescita a due cifre anche per l’Abbigliamento sud-abruzzese (+32,4%) con un totale di 10 milioni di export, 2 milioni in più rispetto al primo trimestre del 2022, ma su livelli ancora inferiori al pre crisi. In ripresa i flussi verso tutte le principali destinazioni del distretto, soprattutto Svizzera e Russia.
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco per le esportazioni distrettuali abruzzesi, con 34 milioni nel primo trimestre del 2023 (+47%), realizzata soprattutto dal distretto della pasta ma anche da quello vitivinicolo. Incrementi a doppia cifra anche verso Germania (22 milioni, +17%), dove guadagna terreno il distretto del vino e quello teramano dell’abbigliamento, Francia (16 milioni, +12,8%) e Regno Unito (11 milioni, +36,1%), con incrementi diffusi da parte di quasi tutti i distretti.
Tra le economie emergenti, che pesano in totale circa il 20% sulle esportazioni distrettuali abruzzesi, in calo Polonia (-5,6%) e Cina (-47,2%), mentre riprendono le esportazioni verso la Russia (+36,1%), che rimbalzano dopo i minimi degli ultimi anni (-12,8% nel 2022 rispetto al 2019).