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Don Orione Avezzano: tra commissariamento e aiuto verso l’altro

Una struttura commissariata per via dell'assenza, momentanea, del direttore sanitario, positivo al virus. Non è facile. Massima organizzazione da parte della proprietà e massimo ascolto rivolto a pazienti e famiglie, rimaste all'esterno, in cerca di certezze.

Dovranno essere effettuati, nei giorni a venire, nuovi tamponi, quindi, per ora, il conto dei positivi resta invariato: sono 102 i contagiati della RSA Don Orione di Avezzano.

Una pagina difficile da raccontare e da scrivere, visto che all’interno della struttura sono in isolamento, chiuse nelle loro stanze, persone anziane, tra cui anche ultranovantenni; pazienti fragili da accudire, da tutelare e da proteggere. Pazienti positivi al virus che, magari, del virus sanno anche poco e che non vedono l’ora di riabbracciare i loro cari, tenuti all’esterno dall’ordinanza regionale e dal pericolo del contagio.

Il Coronavirus ha costretto in stanza anche il direttore della struttura, Don Vittorio Quaranta, unico sintomatico della realtà sanitaria e assistenziale, approdato ad Avezzano da poco tempo dalla sua amata Sicilia, assieme ad altri 4 religiosi e ai 70 ospiti positivi. Tutti, eccetto Don Vittorio, ci dicono dalla struttura, sono asintomatici e, per il momento, stanno bene. Il bilancio dei ricoverati in Ospedale è di 13 persone. I 57 anziani rimasti tra le mura della struttura – per loro una vera e propria casa che sa comunque di famiglia – sono stati sistemati in quello che è diventato un vero e proprio reparto Covid.

I 7 ospiti negativi, invece, frequentano stanze e percorsi separati, proprio – e ovviamente – per evitare il pericolo del contagio. Nei prossimi giorni, è previsto anche l’arrivo di un infettivologo, mandato nella RSA proprio dall’Azienda Sanitaria Locale, che si è fatta carico, attraverso il Commissariamento deciso dal sindaco, della situazione delicata. La proprietà Don Orione, dal canto suo, ha comunque mosso dei passi in avanti, in fatto di aiuto e tutela dei contagiati, assumendo 5 professionisti, a fronte di 25 dipendenti contagiati rimasti a casa.

In programma, anche nuove assunzioni nei prossimi giorni, per cercare di non far mancare presenza ed energie ai ricoverati nella struttura. Una presenza che non viene meno nemmeno nel comunicare, giornalmente, la situazione che si vive all’interno alle famiglie rimaste all’esterno. Un filo diretto che unisce nonne e nonni in quarantena e figli e figlie preoccupati.

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