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Don Orione: le 23 vittime del Covid incise nella pietra

Una cerimonia sobria, ma di forte partecipazione e senso di condivisione. Si è tenuta stamattina all'interno della struttura di Avezzano. A "battezzare" il simbolo di memoria eterna, lo stesso Don Vittorio.

Al Don Orione, stamattina, è stata inaugurata la lapide con incisi i 23 nomi delle vittime della RSA, strappate alla vita durante il periodo nero del Covid-19.

“Fin dall’inizio dell’emergenza e dall’inizio delle croci che abbiamo dovuto sommessamente piangere, abbiamo pensato ad un segno, per ricordare tutti i nostri nonni che abbiamo perso in quel periodo di tempesta. In tutto abbiamo avuto 23 ospiti, tra positivi e negativi, a cui dire addio nella vita terrena”, commenta Don Vittorio Quaranta, il direttore della RSA di Avezzano. Il terremoto scatenatosi all’interno della struttura residenziale e sanitaria di Avezzano è passato. Ora la normalità è tornata a bussare all’interno della “casa” dei nonni della Marsica.

“Queste vittime, 23 nonni del Don Orione, che non ce l’hanno fatta, si sono spenti sulla terra tutti con un dettaglio tristissimo in comune, ossia senza l’affetto dei loro cari, per via delle misure di contenimento del virus. Oggi è la domenica della vita, abbiamo voluto inaugurare una lapide all’interno della cripta del santuario intitolato alla Madonna del Suffragio – specifica Don Vittorio – con incisi i loro nomi. Questo perché gli giovedì sera noi, per tradizione, celebriamo l’eucarestia e quindi la vita per tutti coloro i cui nomi sono incisi sulle lapidi della cripta.

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