Il paziente aveva 90 anni ed era originario di Avezzano. E’ deceduto tra la notte del 24 ottobre e l’alba del giorno dopo, a seguito dell’infezione del virus Sars-Cov2. La famiglia aveva presentato un esposto in Procura, intenzionata a far luce sulle reali motivazioni e sulle vere cause della morte del familiare.
L’anziano era entrato nella struttura di via Camillo Corradini per una riabilitazione alle gambe nel luglio dello scorso anno. All’epoca, l’ospite era risultato negativo al tampone d’ingresso.
A seguito dello scoppio del focolaio, l’ospite era diventato positivo.
Il 12 di ottobre, è stata diramata alla famiglia la comunicazione della prima febbre dell’uomo. Ieri, però, alla proprietà del Don Orione, la stessa famiglia, come ci dicono dalla struttura, ha comunicato la decisione di aver ritirato l’esposto. Anzi, a detta del Don Orione, la famiglia “ha anche espresso riconoscenza e gratitudine alla RSA per la cura e l’attenzione prestata negli anni nei confronti del proprio caro”.
L’inchiesta, quindi, sulle cause della morte e sul rispetto o meno delle regole di contenimento del virus all’interno del Don Orione pare essere cessata prima di nascere. Il reato postulato era quello dell’omicidio colposo.