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Donate 3 carrozzelle a Neurologia

Un gesto di estrema generosità. L’unità operativa tratta circa 250 casi di ictus cerebrale l’anno ed è inserita in una rete territoriale per la riabilitazione e l’assistenza.

Tre carrozzelle in dono al reparto di neurologia dell’ospedale di L’Aquila grazie a un’iniziativa comune assunta dall’associazione onlus Alice-Abruzzo e dalla Chimico-sanitaria di L’Aquila.

Un concreto gesto di generosità che consentirà al reparto di disporre di ulteriori ausili sanitari nell’assistenza dei pazienti colpiti da ictus cerebrale.

Alla cerimonia di donazione, che si è svolta questa mattina all’ospedale di L’Aquila, nella sala Dal Brollo, sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori regionali alla sanità, Nicoletta Verì e al bilancio, Guido Liris, il manager della Asl, Roberto Testa, il vice sindaco di L’Aquila Raffaele Daniele, il direttore di neurologia, professor Carmine Marini e la dottoressa Raffaella Lepore per la direzione sanitaria di presidio. L’associazione Alice, che da anni assicura un impegno costante a beneficio di malati e diversamente abili con iniziative di diverso tipo, era rappresentata dal presidente Massimo Valenti e dal consigliere Alì Salem mentre per la chimico sanitaria era presente Sergio Colantoni.

Il manager Testa, dopo aver espresso grande apprezzamento per la donazione, ha annunciato che sono in corso i lavori per il nuovo locale, situato nel Delta 7 dell’ospedale, in cui verrà trasferito il reparto di Neurologia che avrà così spazi più ampi e un maggior numero di posti letto per l’unità di Stroke unit.

Neurologia di L’Aquila tratta circa 250 casi l’anno di ictus cerebrale e dispone attualmente di 6 posti letto. Per la fase post-acuzie, che riguarda il recupero del paziente dopo il trattamento d’urgenza, all’interno dell’ospedale c’è il servizio riabilitazione a cui si aggiungono le attività del territorio. L’assessore regionale Verì, nel suo intervento, ha rimarcato la preziosa opera delle associazioni onlus che sono come ‘sensori’ sul territorio in grado di incidere sui comprensori e di stimolare le attività sanitarie istituzionali.

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