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Donna uccisa in Lussemburgo: il suo paese chiede giustizia

La comunità si interroga sulla dinamica della rapina

“Morire in questo modo, per una rapina, è orrendo. Non c’era bisogno di ammazzarla per sottrarre i soldi dell’incasso. Ci auguriamo che vadano in galera”.

La comunità di Petacciato che, oggi pomeriggio, ha preso parte ai funerali di Sonia Di Pinto, la donna di 46 anni uccisa in Lussemburgo durante una rapina il giorno di Pasqua, chiede con forza giustizia.

“Ci auguriamo che le autorità in Lussemburgo riescano ad individuarli presto. Quei malviventi potevano lasciarla in vita – dicono alcune donne del paese che conoscevano la vittima -. Avevano il volto coperto, per cui non si capisce perchè è stata uccisa”.

Un gruppo di anziani aggiunge:”i delinquenti potevano farsi accompagnare alla cassaforte e basta. E poi perchè colpirla alla testa. Non riusciamo a capacitarci”. Nel paese sono diversi gli interrogativi che serpeggiano circa il “modus operandi” utilizzato dai due rapinatori.

“Ucciderla è stata una violenza gratuita – aggiungono altre giovani -. Non c’era bisogno. Avrebbero potuto prendere i soldi e fuggire. Non accettiamo la sua uccisione”.

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