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Donne democratiche, flash mobile all’Aquila: la 194 non si tocca

Si accende la protesta. "Il governo, piuttosto che ostacolare la nostra autodeterminazione, pensi a finanziare e a rafforzare gli organici dei consultori pubblici".

Comunicato Stampa

“Vivace e ricco di spunti il dibattito che come Donne Democratiche abbiamo tenuto a L’Aquila al Palazzetto dei Nobili in occasione della assemblea provinciale convocata dalla coordinatrice regionale Lorenza Panei che ha introdotto la discussione. Siamo intervenute nel ricco confronto in tante tra cui l’on Stefania Pezzopane, Rita Innocenzi, Alessia De Iure, Monica Di Cola, Gilda Panella, Maria Elisa Serone, Anna Paolini”. Così si legge in una nota inviata alla stampa a firma delle donne Democratiche della Provincia dell’Aquila.

“Al centro del dibattito abbiamo posto il rilancio della nuova Conferenza delle Democratiche che a livello nazionale ha svolto da poco il suo congresso con l’elezione della nuova portavoce nazionale Roberta Mori a cui seguiranno nei prossimi mesi le convocazioni delle conferenze regionali e provinciali per l’elezione delle portavoce regionali provinciali e cittadine. Ma nel dibattito si sono intrecciati i temi che riguardano il lavoro delle donne, la carenza dei servizi alla famiglia, le carenze della sanità di genere, l’impegno contro la violenza ed i femminicidi ed un ferma risposta ai tentativi che non sono mai terminati dal 1978 in poi di contraffare la legge 194 che finalmente riconobbe l’autodeterminazione delle donne per una maternità responsabile”, si legge ancora nella nota.

Al termine della ricca assemblea si è tenuto un flashmob di protesta verso l’iniziativa di FdI in Parlamento. “Ferma disapprovazione – esprimono le democratiche – verso l’emendamento inserito da un parlamentare di Fratelli d’Italia in un decreto riguardante il Pnrr. La destra al governo ha voluto fare una gravissima forzatura introducendo le associazioni antiabortiste nei consultori familiari tra l’altro con il supporto delle risorse del Pnrr cosa che rende la vicenda ancora più grottesca ed oscurantista”, aggiungono.

“Come donne Democratiche con i nostri cartelli colorati e la nostra voce ferma, abbiamo ribadito che non intendiamo tornare indietro e che non ci ricacceranno nell’ incubo dell’aborto clandestino. Per noi la strada da percorrere è chiara: la Legge 194 non si tocca e si è madri per scelta e non per costrizione. Il governo, piuttosto che ostacolare la nostra autodeterminazione, pensi a finanziare e rafforzare gli organici dei consultori pubblici, a dare più servizi alle famiglie, a eliminare le discriminazioni stipendiali e di carriera che subiscono le donne. Le donne democratiche della Provincia dell’Aquila torneranno a riunirsi a breve ed a organizzare altre iniziative ed eventi a favore delle donne” questa la conclusione.

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