Il presidente del Consiglio Mario Draghi lascia in anticipo il vertice Nato di Madrid e rientra a Roma con un giorno di anticipo per il Consiglio dei ministri che vede sul tavolo, tra le altre cose, il caro bollette.
Ma a richiamare il premier in Italia sono soprattutto le fibrillazioni nella maggioranza. Da una parte la tensione altissima con Giuseppe Conte dopo le rivelazioni del sociologo Domenico De Masi, secondo cui Grillo avrebbe gli rivelato di pressioni da parte di Draghi per rimuovere Conte dalla guida del Movimento in quanto ‘inadeguato’. Affermazioni che hanno mandato su tutte le furie l’ex premier che si è detto “sconcertato” dalla presunta ingerenza del presidente del Consiglio e nonostante Beppe Grillo abbia bollato le presunte rivelazioni di De Masi come “cazz..te” e la telefonata con lo stesso Draghi secondo il quale ci sarebbe stato un primo chiarimento e “il governo non rischia”, ieri è salito al Colle per un colloquio di un’ora con il Presidente Sergio Mattarella.
Se questo è il fronte Cinque Stelle, ad agitare le acque della maggioranza c’è anche lo scontro tra Lega e Pd sulle proposti di legge presentate alla Camera dai Dem insieme ai 5 Stelle su ius scholae e cannabis che scatenano le ire del Carroccio. Nella riunione convocata d’urgenza ieri da Salvini la tensione è altissima e si parla di una ”volgare provocazione che mette a rischio la maggioranza e il governo”.