“C’è necessità di affrontare i reati con delle misure repressive, ma soprattutto c’è bisogno di riabilitare i minori e reintrodurli nella società”, così il sostituito procuratore della Repubblica dell’Aquila David Mancini alla conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede provinciale dei Carabinieri dell’Aquila.
Tredici misure cautelari e oltre 30 indagati per atti persecutori, violenze, estorsioni, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e rissa sono i provvedimenti giudiziari in corso per altrettanti minori.
Diversi episodi registrati in poco meno di un anno, ad opera di gruppi e singoli, nel centro storico e luoghi di ritrovo dei giovani nel capoluogo hanno portato alla partenza delle indagini. La nazionalità degli indagati è varia (Paesi Balcanici, nordafricani e italiani). Si tratta sia di ragazzi residenti nelle comunità di accoglienza, a volte non accompagnati, ma anche di residenti nelle famiglie di appartenenza. I reati, spesso commessi in piano centro e di giorno, sono stati sotto gli occhi della comunità e già in diverse occasioni denunciati dalla stampa.