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Droni contro gli incendi, Smargiassi accusa la Giunta Marsilio

Il consigliere del M5S: “Più di 5 anni di attesa per applicare la legge da me presentata e approvata nella scorsa legislatura. Immobilismo incomprensibile”.

“Sono passati più di cinque anni da quando il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato la mia proposta di legge, poi divenuta tale, per l’utilizzo dei droni al fine di prevenire e combattere gli incendi boschivi e controllare dall’alto il territorio, anche e soprattutto per intervenire tempestivamente laddove si innescano le fiamme. Ma solo ora dopo cinque anni di colpevole immobilismo e inerzia, questa legge vedrà uno sbocco: Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile potranno, nell’immediato futuro contare sull’utilizzo di droni. A breve partiranno corsi di formazione in collaborazione con ENAV per almeno cento volontari, destinati a diventare operatori di droni. I mezzi impiegati saranno di ultima generazione e già in dotazione ai Vigili del Fuoco. Finora la Giunta Marsilio non si è adoperata per fare applicare una legge che avrebbe garantito al corpo dei Vigili del Fuoco, ed a tutti coloro che combattono gli incendi, un mezzo fondamentale per contrastare questi fenomeni che, fra le altre cose, mettono a repentaglio la vita di decine e decine di persone. Io l’ho proposta ben sette anni fa, è stato perso un lasso di tempo che avrebbe potuto e dovuto essere speso meglio”.

A dichiararlo è Pietro Smargiassi, ex Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle nella decima e undicesima legislatura.

A rendere ancora più evidente il vuoto dettato dalla mancata applicazione della legge, il recente grido d’allarme del corpo regionale dei Vigili del Fuoco che ha apertamente dichiarato di essere sotto organico e con pochi mezzi a disposizione. Una disperata richiesta di soccorso che ha riacceso, quindi, le luci sulla grave responsabilità, da parte di Regione Abruzzo di attuare quanto previsto dalla legge, cioè l’acquisto di droni oltre all’affidamento delle attività di monitoraggio delle aree a rischio incendi.

“La macchina amministrativa e politica guidata dal centrodestra di Marsilio si muove con la lentezza di un pachiderma. Ci sono voluti due anni e mezzo per discutere e approvare una proposta che in altri Paesi è già pratica quotidiana, ed a cinque anni dalla sua approvazione in aula di Consiglio, solo ora vede un’applicazione. In Nord America, ad esempio, i droni non si limitano a sorvolare le foreste: vengono utilizzati per trasportare liquido ignifugo, per spegnere i focolai prima che diventino roghi devastanti, senza mettere a rischio la vita di piloti, operatori e cittadini. Da Consigliere regionale questa idea l’ho lanciata quando in Abruzzo ancora si pensava ai droni come a giocattoli o, nella migliore delle ipotesi, strumenti da usare per qualche esperimento accademico – prosegue Pietro Smargiassi. Invece parliamo di tecnologie concrete, già collaudate, e di una scelta che riguarda la sicurezza del nostro territorio, la tutela del patrimonio naturale e la salvaguardia di chi interviene in prima linea durante le emergenze”.

Ogni estate assistiamo allo stesso copione: fiamme che distruggono ettari di boschi, immagini strazianti della Pineta Dannunziana o di Punta Penna, milioni di euro in danni e una ferita profonda al polmone verde del Centro Italia. Eppure, mentre il fuoco avanza, la Regione resta ferma. Fa promesse, annuncia piani, organizza sopralluoghi… ma sul campo non si vede mai un passo avanti reale. Ecco perché questa legge rappresenta un segnale importante. È un progetto che mette nero su bianco una strategia moderna: acquistare droni a pilotaggio remoto, affidarne la gestione con trasparenza e formare personale capace di usarli in modo efficace. Non è utopia ma buon senso. Ed è una delle poche cose utili che si sarebbero potute fare già da tempo, se solo ci fosse stata la volontà”.

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