L’Enpa apprende con sconcerto la notizia del ritrovamento dei due cuccioli di orso bruno marsicano morti in un lago artificiale a Scanno, in Abruzzo.
Al momento non è ancora chiaro se la causa della morte sia stata l’annegamento o altri fattori, ma per l’Enpa “resta un dato inaccettabile: quel bacino, con fondale che rende impossibile per un qualsiasi animale uscire e quindi scivoloso e privo di vie di fuga, rappresentava una trappola letale per la fauna selvatica. Il problema va ben oltre i confini dei parchi naturali e delle aree protette – scrive l’Ente in una nota stampa – gli animali non conoscono perimetri amministrativi e si muovono liberamente in territori, come quello abruzzese, straordinariamente ricchi di biodiversità. Per questo chiediamo interventi urgenti per mettere in sicurezza tutti i bacini artificiali, anche al di fuori delle aree protette. La perdita di due giovani esemplari di orso bruno marsicano, una sottospecie rarissima e già in grave difficoltà numerica, è un colpo durissimo alla sopravvivenza della popolazione”.
“Attendiamo con apprensione ulteriori sviluppi dalle autorità competenti, ma è chiaro che serve un impegno immediato e concreto da parte delle istituzioni, in particolare degli enti locali che conoscono a fondo il territorio. Mettere in sicurezza questi bacini – in Abruzzo e in tutte le aree italiane dove troppi animali muoiono imprigionati o annegati – è un intervento semplice e possibile, che può evitare tragedie come quella di Scanno”, questa la conclusione.