“A Pescara in questi giorni registriamo un grande evento naturalistico: in pieno centro due tra le specie di piante protette più rare d’Abruzzo, la Camomilla delle spiagge, Anthemis maritima il nome specifico, e la Soldanella di mare (noto anche come Vilucchio marittimo), Calystegia soldanella, hanno colonizzato la spiaggia della Madonnina e adesso alcuni esemplari sono in una splendida fioritura. Bianca la camomilla, viola con strie bianche la soldanella. I siti in cui sono presenti queste specie nella regione si contano sulle dita di una sola mano, tanto è la rarità come dimostrano i lavori scientifici di un luminare come il botanico Fabio Conti. Lo straordinario segnale che la natura delle spiagge se lasciata in pace, senza l’uso di mezzi meccanici come ruspe e trattori, riesce a riprendersi i suoi spazi. Con la dune della Madonnina in questo caso sono bastati quindici anni. Nel 2006 c’era solo una spianata disabitata mentre ora è un’esplosione di colori e di biodiversità”.
Così Augusto De Sanctis, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese.
“La storia del sito è emblematica. Prima la spiaggia veniva regolarmente livellata con grandi mezzi meccanici. Poi segnalai al comune la presenza di una coppia di fratini che stava per nidificare ma i lavori vennero svolti lo stesso. Infuriato, andai a sporgere denuncia in Capitaneria di Porto che elevò una multa a chi aveva realizzato le attività di cosiddetta ‘pulizia’”.
“Da allora quell’area non vide più livellamenti e anzi la ditta Attiva si dimostrò molto disponibile a ricercare soluzioni alternative. Si riattivò quindi la dinamica della formazione delle dune di cui le piante sono le vere protagoniste. Compaiono le prime specie pioniere, annue, la cui presenza rallenta di quel tanto il vento per far cadere i granelli di sabbia che si accumulano dietro la pianta. A quel punto sul cumulo la pianta si sviluppa, assieme ad altre, e si inizia a formare il primo embrione – la parola usata dice molto, come un organismo in formazione – di duna che viene colonizzato dalle prime specie perenni che stabilizzano ancora di più la sabbia”.
“La duna aumenta di volume. Se si vede dall’alto un sistema di dune maturo, un occhio esperto sa riconoscere fasce di vegetazione composte da piante di specie diverse proprio a seconda del grado di stabilità raggiunto dai cumuli di sabbia. Pochi anni fa dovetti intervenire di nuovo in extremis sotto Pasqua perché paradossalmente un’autorità preposta proprio alla difesa della Natura costiera aveva ordinato alla ditta di pulire lo ‘sporco’ con i mezzi meccanici. Riuscii a fermare l’assalto. Qualche appassionato, come Fabrizio Sulli, nel frattempo ha anche reintrodotto il Giglio di Mare, altra specie molto rara.
“Il WWF, ad esempio, ha messo i cartelli e svolto diverse attività. La SOA realizza regolarmente osservazioni e monitoraggi di specie di uccelli anche molto rare con i suoi esperti. Negli anni abbiamo anche dialogato con il comune affinché i lavori connessi ai ripascimenti non provocassero danni alla vegetazione. Senza questi interventi e senza l’impegno dei volontari, che spesso hanno anche pulito l’area a mano dai rifiuti prodotti dall’uomo, non potremmo ora ammirare queste splendide e rare piante protette da una legge regionale addirittura del 1979, troppo spesso non rispettata”.
“Purtroppo nel monitoraggio del Fratino che abbiamo riattivato quest’anno come Stazione Ornitologica Abruzzese non facciamo altro che segnalare in diverse spiagge d’Abruzzo lavori che distruggono la biodiversità residua della costa. Speriamo che queste denunce possano portare tra quindici anni a poter osservare gli stessi risultati ottenuti a Pescara con queste bellissime fioriture”, conclude De Sanctis.