L’Abruzzo si tinge di rosa in attesa del passaggio del Giro d’Italia. Quattro le città di tappa che si apprestano a salutare la Corsa Rosa: Notaresco, Castel di Sangro, Rocca di Cambio e L’Aquila. Il Duomo del capoluogo è stato illuminato di rosa in attesa della partenza della decima tappa, in programma lunedì 17 maggio. A Castel di Sangro, il rosa del Giro ha colorato le mura del palazzo municipale mentre a Notaresco una pioggia di ombrelli rosa ha riempito le vie del borgo medievale.
Rocca di Cambio, che ospiterà l’arrivo della nona tappa di domenica 16 sullo sterrato delle piste da sci di Campo Felice, torna a respirare profumo di Giro a distanza di 9 anni dall’ultima volta: nel 2012 a imporsi fu Paolo Tiralongo, la maglia rosa finale andò al canadese Ryder Hesjedal. La località di Campo Felice, sede di una delle stazioni sciistiche più note del Centro Italia, ha ospitato la corsa in altre tre occasioni: nel 1965, tappa e maglia per Luciano Galbo, nel 1966, vittoria del tedesco Rudi Altig con lo spagnolo Julio Jimenez in rosa, e nel 1968, con il successo dell’altro spagnolo Luis Pedro Santamarina e la maglia rosa del ‘Cannibale’ Eddy Merckx, avviato verso il primo dei suoi cinque trionfi al Giro d’Italia.
La tappa di domenica prossima, interamente abruzzese, sarà un viaggio di 158 chilometri attraverso le aree interne regionali. Marsica protagonista sin dalle prime battute, con i gran premi della montagna di Passo Godi, Forca Caruso e Ovindoli. La salita di Campo Felice, di 6 chilometri al 6% di pendenza media, presenta le maggiori insidie nei metri finali: gli ultimi 1600 metri su sterrato presentano punte del 14%. La pendenza media dell’ultimo chilometro e mezzo supera l’8%, dopo un primo tratto pedalabile al 6%.
L’Abruzzo sarà protagonista anche nella settima tappa (venerdì 14) da Notaresco a Termoli: percorso senza gran premi della montagna che dovrebbe favorire un arrivo in volata. Più adatta agli attaccanti la frazione da L’Aquila a Foligno (di 139 chilometri, la più corta del Giro 2021).
Oggi è in programma la quinta tappa da Modena a Cattolica. Sul traguardo romagnolo dovrebbero giocarsela le ruote veloci, dopo due giornate intense sotto il profilo agonistico e meteorologico. A Canale a trionfare è stato l’olandese Taco Van der Hoorn dopo una fuga di 175 chilometri. Vittoria d’altri tempi. Ieri la pioggia di Sestola ha baciato un altro fuggitivo, l’americano Joe Dombrowski. In Maglia Rosa il friulano Alessandro De Marchi, che ha strappato il simbolo del primato dalle spalle di Filippo Ganna. De Marchi, 35enne in forza alla squadra israeliana Israel Start-Up Nation, corona un lungo inseguimento durato 11 anni, tra tante fughe e poche soddisfazioni personali. Gregario purosangue, De Marchi corre con un braccialetto giallo con scritto “Verità per Giulio”: il corridore ha sposato la battaglia della famiglia Regeni per chiedere giustizia sulla morte di Giulio, anche lui friulano. “Prima che un ciclista sono un papà, un cittadino, una persona. Forse il braccialetto vale più della maglia rosa”, ha detto De Marchi con la Rosa sulle spalle.