Questo pomeriggio, dopo una malattia che ha combattuto con la lucidità che lo ha sempre contraddistinto, ci ha lasciati Raffaele Rosati, il collega giornalista che per anni è stato la voce di Celano e dei celanesi in generale.
Aveva 86 anni Raffaele Rosati, e per un lungo periodo ha seguito in prima persona le vicende della Celano calcistica, quella che riuscì ad arrivare fino alla serie C.
La sua passione e il suo amore per la città che gli aveva dato i natali, andava ben al di là del semplice campanilismo.
Per lui Celano rappresentava uno stile di vita, ma riusciva sempre ad essere obiettivo in qualsiasi contesto fosse chiamato ad intervenire.
Partecipava attivamente alla vita politica e negli anni passati ebbe anche una delega nel corso dell’amministrazione Tracanna, ma la sua grande passione è stato sempre lo sport ed il calcio in particolare.
Insieme ad altri colleghi, si infervorava ai successi dell’Olimpia Celano del presidente Barigazzi, lo squadrone allenato da Checchino Andreetti che per alcuni anni dettò legge in ambito marsicano e non solo.
Ma Rosati si è cimentato con successo anche come scrittore, sia nel campo della poesia che della narrativa.
Particolare successo ottenne il suo “Coppole e teste di brillantina”, uno spacccato della vita celanese di fine novecento, che parla del fenomeno dell’emigrazione.
Ultimamente stava lavorando ad un romanzo che aveva intitolato “La sposa dell’aia”.
I funerali ci saranno domani pomeriggio (venerdi) alle ore 15,30 nella chiesa di S. Giovanni