Il candidato consigliere Pasquale Cavasinni ha scritto una lettera a Gianni Di Pangrazio.
“Ho seguito su Facebook il dibattito fra i candidati sindaco di Avezzano: il deludente dibattito. Mi duole confessare che non ti invidio per niente. È possibile che i tuoi cinque avversari politici costituiranno quasi un quarto dei componenti del prossimo consiglio comunale e saranno, di conseguenza, protagonisti dell’amministrazione di Avezzano indipendentemente dal risultato elettorale. Non ti invidio perché sarà dura guidare questa città con consiglieri che, se pur in minoranza, siederanno (legittimamente) sugli scranni della sala consiliare con esigua consapevolezza della portata immane dei problemi da fronteggiare.
Mi sono sforzato di cogliere negli interventi degli altri candidati una qualche forma di passione verso Avezzano ed i suoi abitanti, sperando di intravedere un approccio disinteressato alla trattazione dei temi proposti dall’ottimo moderatore. Purtroppo non ho trovato niente di tutto ciò. Si sono distinti, invece, superficialità e vuoto propagandismo, talvolta accentuati da scarsa conoscenza dei fatti. L’effetto peggiore è la spiacevole sensazione che a costoro interessi solo seguire le indicazioni del proprio spin doctor, ad esempio nel guardare fisso la telecamera (anche se spesso non era neanche quella giusta).
È vero, Gianni, hai dimostrato le tua capacità sia in ambito professionale, sia quando sei stato scelto come sindaco; nondimeno fra qualche settimana avremo bisogno di un impulso ancora maggiore al fine di organizzare le giuste contromisure amministrative alle varie criticità: emergenza sanitaria, occupazione, istruzione, ambiente, povertà delle famiglie, crisi delle PMI. La tua espressione responsabile in vista di ciò che ti aspetta si è percepita. Credo che tale serietà sarà in ogni caso un punto di riferimento per i cittadini, per i sistemi economici e per le strutture sociali.
Non tutti hanno compreso che queste non sono elezioni ordinarie, giacché il momento storico ed economico non lo è. Dunque occorrerebbe comportarsi in modo straordinario, sotterrando l’ascia di guerra e lavorando uniti. Al centro va posto il solo obiettivo di attutire la tempesta in cui ci troviamo attraverso l’ideazione di progetti innovativi (e le opportunità europee incrementeranno le occasioni per concretizzarli).
Quindi, caro Gianni, rimbocchiamoci le maniche poiché ci aspetta l’ardua impresa di far capire agli indolenti le seguenti implicazioni: se vince il candidato e non Avezzano, perdiamo tutti; se facciamo vincere Avezzano, vinciamo tutti”.