Sono ore di riflessione quelle che accompagnano la Lega (e il centrodestra) dopo la sconfitta ai ballottaggi di Avezzano e Chieti. Nella Marsica la fascia tricolore è tornata tra le mani di Gianni Di Pangrazio, che ha travolto lo sfidante del Carroccio, Tiziano Genovesi, con un eloquente 58%-42%. Se la vittoria dell’ex sindaco era facilmente prevedibile, quasi del tutto inaspettato il risultato di Chieti. Nel capoluogo teatino Fabrizio Di Stefano, appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia e Udc, è uscito sconfitto dal testa a testa con Diego Ferrara, supportato dal Partito Democratico.
Verdetti che hanno acceso il dibattito all’interno del centrodestra. Lo scontro si è aperto soprattutto tra Lega e Forza Italia, con i “salviniani” che hanno accusato gli azzurri di tradimento per aver rotto l’alleanza del centrodestra sia ad Avezzano che a Chieti.
Chi gongola è il Partito Democratico. Ad Avezzano i dem erano scesi in campo nel primo turno in appoggio a Mario Babbo. Nelle ore precedenti al ballottaggio, lo stesso Babbo aveva ufficializzato l’apparentamento (non tecnico) con Di Pangrazio, trascinando con sé il resto dell’alleanza (tra cui c’è anche Italia Viva). Toni trionfalistici del Pd per la vittoria dell’ex sindaco che la Lega ha definito “assurdi”.
“Un partito che ne esce sonoramente sconfitto e che solo grazie a un accordo con una sinistra ormai scolorita è riuscito ad ottenere una poltrona”. Queste le dichiarazioni al veleno emerse nella conferenza stampa di questa mattina di Tiziano Genovesi, Luigi D’Eramo, coordinatore regionale, e Gianfranco Giuliante, coordinatore della provincia di Teramo.