AVEZZANO – «Le scelte dell’Amministrazione comunale sugli aumenti della Tari sono assolutamente inique e per niente lungimiranti. Scelte approvate dalla maggioranza e taciute ai cittadini che ne sarebbero venuti a conoscenza solo dopo l’invio delle bollette», così Francesco Eligi dopo aver visionato le ultime aliquote Tari che saranno applicate alle utenze domestiche e non domestiche per il 2019.
Secondo il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, «rispetto al 2018, le tasse per le famiglie restano pressoché invariate, mentre per alcune categorie commerciali l’aumento è insostenibile. Per gli alimentari (pane, pasta, macelleria, generi alimentari, bar, caffè, pasticceria, pub, trattorie, ristoranti, pizzerie), gli aumenti vanno dal 19% fino ad uno spropositato picco del 57%. Aumenti inaccettabili per una categoria, quella dei piccoli esercizi commerciali, già provati da anni di crisi economica e da una politica che ha favorito grandi catene e centri commerciali a scapito dei negozi di quartiere.
Allo stesso tempo, l’aumento della Tari per la grande distribuzione è di un irrisorio 0,8%. I grandi supermercati che contribuiscono all’aumento dei rifiuti in città con la vendita di prodotti eccessivamente imballati saranno quelli che subiranno di meno gli aumenti della Tari. Una vera e propria ingiustizia che non aiuta a raggiungere il primo obiettivo indicato dalle norme sulla gestione dei rifiuti e troppo spesso dimenticato: la riduzione della loro quantità».
Eligi punta poi il dito sulla incongruità tra l’aumento della raccolta differenziata e l’aumento della Tari: «Intanto, mentre la quantità complessiva dei rifiuti prodotti ad Avezzano è cresciuta da 18mila a 20mila tonnellate/anno negli ultimi 5 anni, la crescita della raccolta differenziata, dal 67% del 2013 al 71% del 2018, non si è tradotta in risparmi per le utenze. Mancano di fatto l’attuazione dei principi contenuti nel Decreto Legislativo 152/06 sulla gestione e gerarchia dei rifiuti, che vede al primo punto la loro drastica riduzione. Nonostante i buoni risultati della raccolta differenziata, senza un deciso cambio di rotta, all’aumento dei quantitativi di rifiuti prodotti seguirà inesorabile un aumento costante della Tari».