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Emergenza Covid-19, Pettinari: «Periferia di Pescara dimenticata»

«Nella disattenzione dell’opinione pubblica, concentrata sul Coronavirus, le periferie stanno diventando bombe sociali» così il Vice Presidente del Consiglio Regionale del M5S, e ancora: «Chi è al comando di Regione e città intervenga».

Sono sempre più a rischio le periferie di Pescara dove chi delinque, probabilmente sfruttando la disattenzione dell’opinione pubblica concentrata sull’emergenza da Coronavirus, sta alzando l’asticella degli atti criminosi. Una battaglia, quella per la legalità, che però non viene accantonata da Domenico Pettinari del M5S che questa mattina, in una conferenza stampa tenutasi sotto il Palazzo del Consiglio regionale di Piazza Unione, ha incontrato la stampa per denunciare situazioni estreme che si stanno verificando nelle zone di Via Rigopiano, San Donato, Fontanelle e Rancitelli.

«In via Rigopiano – spiega Pettinari – alla fine di marzo la situazione sembrava risolta. A seguito degli sfratti di alcuni occupanti abusivi, che abbiamo chiesto per anni, il quartiere stava vivendo in pace. Una pace durata poco, però, poiché con le nuove assegnazioni è arrivata nel quartiere una famiglia di spacciatori che ha fatto ripiombare la situazione nel caos. Dalle ore 23:00 fino a tarda notte i residenti lamentano musica a tutto volume e via vai di tossico dipendenti che creano anche assembramenti, senza alcuna protezione o precauzione. Purtroppo questo accade poiché la legge regionale, nonostante le mie numerose richieste di modifica, permette ancora l’assegnazione di appartamenti anche a chi è pregiudicato, inibendola solo a chi ha una condanna in 3 grado».

«A Fontanelle – continua Pettinari – lo spaccio non si è mai fermato. Sono decide e decine le segnalazioni di assembramenti sotto i palazzi di persone senza protezione, in attesa di poter salire negli appartamenti dei “mercanti di morte” per comprarsi una dose. Questi assembramenti costringono i cittadini residenti che tornano casa, magari dalla spesa, ad attendere che i delinquenti finiscano i propri comodi per rientrare senza entrarvi in contatto.

Ma la situazione più grave, ancora una volta, la dobbiamo registrare al Ferro di Cavallo. L’emergenza da Coronavirus non ha impedito alle famiglie di pregiudicati, che probabilmente detengono il potere nel quartiere, di organizzare feste popolari addirittura con fuochi d’artificio. Negli ultimi giorni almeno 4 volte sono stati sentiti i “fuochi”, che a quanto pare si sparano per segnalare l’arrivo di una grande partita di droga o quando un componente di famiglia torna a casa dopo un periodo di detenzione nel carcere.

Non sono mancate risse feroci, di alcune si sono anche viste anche testimonianze video sui social network e sulla stampa on line. Una dimostrazione di come non si rispettino le regole imposte per la quarantena e soprattutto, non ci sia alcun rispetto del convivere civile.

In questo quartiere, dove insiste un’enorme quantità di denaro liquido probabilmente proveniente dallo spaccio, il fenomeno dell’usura sembra essere all’ordine del giorno. Ma, in momento come questo, in cui le difficoltà economiche sono sentite da tutti i cittadini, il fenomeno criminoso potrebbe diventare una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere. Tossici che si rivolgo agli spacciatori per avere dosi a credito, prostitute tossicodipendenti, che in mancanza di clienti chiedono soldi in prestito agli stessi spacciatori e situazioni a limite di ogni genere che per via dell’usura dilagante potrebbero sfociare in un bagno di sangue.

Davanti a tutto questo chi ha la competenza per agire non si può girare dall’altra parte. Chi è alla guida della Città e della Regione, in quanto proprietaria delle case Ater, ha l’obbligo di intervenire procedendo allo sfratto degli occupanti abusivi e liberando le case che sono state rioccupate dopo lo sfratto. Chiediamo altresì presidi fissi delle Forze dell’Ordine in queste zone a rischio» conclude.

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Redazione IMN