Si è presentato, decisamente inatteso, alla conferenza stampa dei gruppi di minoranza che hanno chiesto la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Chieti dedicata all’emergenza idrica, richiesta respinta dal presidente del Consiglio comunale Luigi Febo perché mancavano un paio di firme. E alla fine, pur se sollecitato in tal senso, il sindaco Diego Ferrara, proprio sul finire della conferenza stampa, ha firmato la richiesta, di fatto “associandosi” alla minoranza.
Un gesto distensivo, a fronte delle polemiche che impazzano soprattutto sui social per i disagi legati alle chiusure notturne dell’erogazione idrica, una situazione che ha fatto finire sul banco degli imputati anche l’Aca. Il gesto di Ferrara – come riportato dall’Ansa Abruzzo – è stata apprezzato, tuttavia non senza rilievi.
“C’è stata una richiesta precedente di Consiglio straordinario, quindi laddove c’era questa condivisione avrei apprezzato di essere chiamati in Comune per trovare, con la maggioranza, una condivisione su questo tema che non ha colore politico – ha sottolineato la capogruppo di Azione Politica, Serena Pompilio dalla quale era partita la sollecitazione rivolta al primo cittadino a sottoscrivere la richiesta – Quindi oggi io apprezzo che il sindaco sia venuto qui, ma è venuto qui quando già c’erano i numeri per la convocazione straordinaria, quindi oggi era più che dovuta questa convocazione, anche se apprezzo il gesto della firma, che non è stata spontanea, ma sollecitata, quindi su sollecitazione il sindaco ha firmato la richiesta di Consiglio straordinario. Ben venga, comunque, la discussione sul tema per trovare soluzioni per la città. Lo scopo del Consiglio – ha detto ancora Pompilio – è capire la linea di indirizzo di questa amministrazione, visto che il 10 agosto nell’ambito del Consiglio comunale c’è stata una presa di posizione del sindaco nella quale diceva di non voler adottare linee dure. A distanza di due giorni, a seguito di nostra sollecitazione, dichiara di voler adottare una linea dura. Per cui il Consiglio comunale serve affinchè si sia il mandato al Sindaco per seguire una linea di indirizzo, come stabilito nell’ambito dello Statuto Aca, perché noi non stiamo inventando niente”.