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Emergenza maltempo, incontro tra parlamentari pescaresi sui rischi delle province

«Servono subito 100 milioni di euro per risolvere i problemi causati dall’emergenza maltempo». Così il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, nel corso di un incontro con i parlamentari pescaresi sui rischi che corrono le Province «se non verrà modificata la legge di stabilità 2017 e non verranno apportati correttivi alla legge 56 del 2014».

Presenti i deputati del Pd Antonio Castricone, Vittoria Da Incecco e Gianluca Fusilli, e il deputato del M5S Andrea Colletti. Di Marco, presidente Upi Abruzzo (Unione Province italiane), ha elencato gli investimenti necessari per ripristinare la viabilità provinciale (31,2 milioni), e quelli per intervenire sui danni provocati dal terremoto e dal maltempo nelle scuole, oltre sei milioni. «Se si sommano queste cifre alle richieste dei Comuni, che hanno presentato una stima dettagliata dei danni quantificabile in complessivi 60 milioni, si arriva quasi a cento milioni. Governo e Parlamento dovranno necessariamente affrontare il caso Abruzzo e quello della Provincia di Pescara con un’attenzione ulteriore».

Rappresentanti delle Province di Pescara, Teramo e Chieti saranno alla manifestazione di Roma del 2 marzo. Per quanto riguarda la situazione delle Province, al termine della incontro, i quattro parlamentari hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale si impegnano a sostenere l’inserimento delle proposte normative nel decreto legge enti locali, così come analizzate e proposte dalla Upi. In particolare, le Province chiedono di assegnare loro almeno 250 milioni aggiuntivi per l‘esercizio delle funzioni fondamentali necessari per garantire la sicurezza e i servizi adeguati ai cittadini e almeno 300 milioni del fondo Anas per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali. Inoltre, chiedono di lasciare nei bilanci delle Province i risparmi dei costi della politica determinati dalla gratuità totale dei presidenti e dei consiglieri provinciali. I parlamentari si dovranno impegnare inoltre a ripristinare la autonomia organizzativa degli enti attraverso la soppressione del comma 420 della legge 190/2014; ad eliminare la prospettiva transitoria e le incongruenze della Legge 56/14.
Fonte: AGI

Immagine: Adnkronos

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