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Energia, Pezzopane: “Sostenere competitività”

Deputata Pd: "Aumenti costi energia inaccettabili"

“Chiediamo al governo se intenda proseguire nell’azione di sostegno alla competitività del sistema produttivo italiano con specifico riguardo alle piccole e medie imprese e alle famiglie, in presenza di perduranti rialzi dei costi energetici e quali misure anche strutturali intende adottare dopo i recenti interventi transitori sugli oneri di sistema. Governo e parlamento, già dall’inizio dell’estate, hanno risposto attraverso provvedimenti di urgenza che hanno impegnato ingenti risorse per avviare una riduzione dei prezzi. La situazione congiunturale però dei mercati dei prodotti energetici sembra restare orientata a costi in forte aumento anche per la prima parte del 2022”.

Così la deputata dem Stefania Pezzopane, capogruppo Pd in commissione Ambiente, intervenendo in Aula alla Camera al Question time con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sulle iniziative per garantire un sostegno a famiglie e piccole e medie imprese per affrontare il problema dei rincari in bolletta dei prodotti energetici e dei prezzi dei beni di consumo.

“L’europeizzazione di questo problema, come proposto dal ministro – ha detto in replica Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive – è senza dubbio positiva, però è chiaro che questi fattori di crisi li vediamo ancora ben attivi e presenti. Da un punto di vista congiunturale occorre continuare ad intervenire sugli onori di sistema, anche trasportando parte di questi sulla fiscalità generale e usando i proventi extra delle aste di CO2 a sostegno delle famiglie, delle PMI e delle imprese ad alto consumo per conservarne la competitività. Riteniamo da un punto di vista strutturale che ora sia importante attuare veramente e velocemente il Pniec e il Pnrr con un’ampia penetrazione delle rinnovabili, con il rafforzamento degli accumuli, ancora troppo deboli, rafforzare le politiche di stoccaggio in Italia e portare il tema anche a livello europeo con un’acquisizione comune di materia prima. L’Italia in questo ha anche la possibilità di aiutare l’Europa sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il Tap è l’ultimo elemento in ordine di apparizione, per aumenta la sicurezza energetica all’Europa. L’ Italia non come ultimo anello della catena di fornitura dalla Russia ma come primo anello delle forniture dal sud del mondo. Le aziende pubbliche italiane del settore, inoltre, potrebbero tornare in quota parte delle loro attività a contratti a lungo termine che possono stabilizzare meglio i prezzi. Occorre tutelare la nostra ripresa e rendere socialmente sostenibile la transizione energetica”.

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