È rimasta inascoltata la richiesta della Comunità del Parco Sirente-Velino di modificare il progetto di legge regionale per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti a fonti di energia rinnovabili. A darne notizia i Sindaci di Acciano (Fabio Camilli), Castelvecchio Subequo (Marisa Valeri) e Gagliano Aterno (Luca Santilli) che, insieme ad altri venti Sindaci, avevano chiesto al Governo Marsilio di modificare il documento che dovrebbe essere approvato domani (martedì 11 marzo) dal Consiglio regionale. Si tratta di un progetto di legge con il quale si prevede, infatti, che tutte le aree afferenti alla Rete Natura 2000 ovvero tutte le aree protette che sono anche quelle interne siano non idonee, precludendo la possibilità di realizzare qualsiasi tipo di impianto. Per questo motivo, i primi cittadini avevano chiesto la modifica del testo e in particolare di prevedere per il territorio del Parco l’applicazione dei regimi autorizzativi ordinari. Una richiesta fatta cadere nel vuoto sia dalla maggioranza di centrodestra sia dall’opposizione, ad eccezione del Gruppo consiliare Abruzzo Insieme, componente civica della coalizione di centrosinistra. Secondo i Sindaci della Valle Subequana, quella della Regione Abruzzo risulta essere una scelta assurda che non rispetta le indicazioni nazionali ed europee e penalizza le aree interne per le quali, proprio lo sviluppo delle rinnovabili, potrebbe essere un’occasione di crescita. Basti pensare al bando del Gestore Servizi Energetici che scade alla fine di questo mese anche se la proroga è quasi certa e con il quale è previsto un contributo del 40% per la realizzazione degli impianti di produzione di energia dalle fonti rinnovabili. Ebbene, non è un caso che questo bando sia rivolto alle Comunità Energetiche Rinnovabili costituite nei Comuni sotto i 5.000 abitanti che, nella realtà, sono i piccoli Comuni delle aree interne. I Sindaci di Acciano, Castelvecchio Subequo e Gagliano Aterno chiedono, pertanto, alla Regione Abruzzo di tornare sui suoi passi e di non penalizzare ulteriormente i cittadini delle aree interne che sono già costretti a vivere una condizione di svantaggio.
Comunicato stampa